Il recente aggiornamento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha evidenziato il valore della dieta mediterranea (Dm) come un potente strumento terapeutico, paragonabile a un farmaco per il trattamento di diverse malattie. Sostenuto da oltre 20 società scientifiche, il documento ha affrontato dieci domande cruciali, dalla capacità della Dm di ridurre la mortalità alla sua sostenibilità . Le nuove linee guida, redatte dalla Fondazione Dieta Mediterranea, dalla Società Italiana Nutrizione Artificiale e Metabolismo (SINPE) e dalla Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC), si fondano su un’analisi dettagliata della letteratura scientifica e sul contributo di un team multidisciplinare di esperti.
Il ruolo della dieta mediterranea nella salute
Questo documento si propone di stabilire gli standard della Dm e le sue applicazioni, generando oltre 50 raccomandazioni riguardanti l’impatto della dieta su una vasta gamma di condizioni, tra cui malattie cardiovascolari, neurologiche e oncologiche. Marco Silano, direttore del Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Endocrinometaboliche e dell’Invecchiamento dell’ISS, ha messo in evidenza l’importanza di adottare uno stile di vita sano, sottolineando che la Dm non solo promuove la salute individuale, ma supporta anche la sostenibilità ambientale.
La Dm va oltre un semplice regime alimentare; rappresenta un vero e proprio stile di vita che incoraggia abitudini alimentari consapevoli, come il consumo di prodotti locali e stagionali. Essa promuove valori di convivialità e rispetto della diversità , incarnando il concetto di “vivere mediterraneo”. Le linee guida sottolineano l’importanza di un consumo moderato di pesce, carni bianche e latticini, limitando invece carne rossa e dolci.
I benefici della dieta mediterranea
I benefici della dieta mediterranea si estendono a vari ambiti della salute. Per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, è stato dimostrato che la Dm riduce l’incidenza di condizioni come l’arteriopatia periferica e l’ictus, contribuendo a una diminuzione della mortalità per cause cardiovascolari. Inoltre, per le patologie oncologiche, seguire questo modello alimentare è associato a una riduzione del rischio di tumori, grazie all’elevato apporto di fibre e antiossidanti.
Nel campo del diabete e delle patologie metaboliche, la Dm ha dimostrato di migliorare il controllo glicemico e di ridurre il rischio di diabete di tipo 2. Essa aiuta anche a mantenere un peso sano, contrastando l’obesità e il sovrappeso, e favorisce la salute neurocognitiva, riducendo l’incidenza di malattie come l’Alzheimer e la depressione.
Inoltre, la Dm si rivela utile per la salute ossea, abbassando il rischio di fratture grazie all’apporto di nutrienti essenziali come calcio e vitamina D. Per le donne in gravidanza, seguire questo regime alimentare è associato a un minor rischio di complicazioni, come il diabete gestazionale e il parto pretermine.
Implicazioni economiche della dieta mediterranea
Oltre ai benefici per la salute, la dieta mediterranea ha un impatto positivo anche sugli aspetti economici. Essa migliora la qualità della vita, misurata in QALY (Quality-Adjusted Life Years), e riduce i costi sanitari diretti, alleggerendo i bilanci dei sistemi sanitari. Questo è particolarmente rilevante in un contesto in cui la sostenibilità dei sistemi sanitari è sempre più sotto pressione.
In sintesi, le nuove linee guida sull’adozione della dieta mediterranea rappresentano un passo significativo verso la promozione di un approccio nutrizionale integrato nella prevenzione e cura delle malattie, sottolineando l’importanza di un’alimentazione sana non solo per il benessere individuale, ma anche per la salute collettiva e per il nostro pianeta.