Alla sede della Fondazione Aamod si è tenuto il pitch finale dei progetti che hanno partecipato al Premio Zavattini, edizione 2024/2025. Durante una giornata dedicata a presentazioni e discussioni, la giuria ha selezionato i tre vincitori tra una serie di proposte innovative. Il panel, guidato dal regista Roland Sejko, ha incluso anche nomi noti come il montatore Benni Atria, la regista Monica Maurer, la docente universitaria Ivelise Perniola e la ricercatrice d’archivio Alessia Petitto. I progetti premiati si sono distinti per originalità e rilevanza culturale, e uno ha anche ricevuto una Menzione Speciale.
I progetti vincitori del premio zavattini
Il primo riconoscimento è andato a “Altrimenti inventa” di Meriam Jarboua. Questo progetto si è segnalato per l’approfondimento artistico e culturale sull’assenza di rappresentazioni visive dei migranti nordafricani in Italia durante gli anni Ottanta e Novanta. Jarboua propone una rielaborazione creativa di questi archivi “mancanti”, facendo leva sulla propria storia familiare per avvicinarsi a una dimensione collettiva. Il lavoro affronta temi importanti come l’identità e la memoria, offrendo una riflessione necessaria su questioni sociali attuali.
Il secondo progetto premiato è “Milano infetta. Gli anni del Virus” di Tommaso Cohen. Attraverso una narrazione ben strutturata, il lavoro esplora gli eventi legati allo spazio occupato Virus di Milano, una base per il nascente movimento punk negli anni Ottanta. Utilizzando materiali d’archivio poco conosciuti, Cohen riesce a dare voce a passioni giovanili di quel periodo, fornendo un ritratto della rabbia e dei desideri di una generazione in un contesto storico significativo.
Infine, “Nido di vespe” di Riccardo Calisti e Giovanni Mauriello è stato scelto per l’originalità e l’ironia con cui gli autori intrecciano la loro storia personale con quella del quartiere romano di Torpignattara. Questo racconto combina intimità e memoria collettiva, utilizzando un approccio meta-narrativo che amplia la comprensione del concetto di “nido”, sia a livello fisico che emotivo. Ogni progetto si distingue per la capacità di affrontare interrogativi complessi attraverso storie affascinanti e ben articolate.
Riconoscimento speciale per “noialtre”
La giuria ha anche deciso di conferire una Menzione Speciale al progetto “Noialtre” di Michele Sammarco. Questa opera si distingue per la rigorosa ricerca condotta dal regista sulla condizione delle donne contadine del Nord Est italiano. Sammarco utilizza un prezioso archivio sonoro raccolto in anni di lavoro sul campo, cercando di dare rappresentanza a una realtà spesso trascurata. L’approccio personale alla narrazione arricchisce il progetto, portando alla luce storie significative di donne che hanno vissuto esperienze di vita intense e difficili.
Altri progetti significativi in competizione
Oltre ai vincitori, una serie di altri progetti hanno preso parte al pitch finale, dimostrando la varietà di talenti che caratterizza questa edizione. “echs monate sommer. Sei mesi d’estate” di Claudio Cesaroni racconta l’emigrazione in Svizzera vista attraverso gli occhi di un bambino, creando un legame emotivo con il tema della diaspora. Un’altra narrazione affascinante è “In un soffio. Empty vessels” di Noemi Greco, che riinterpreta la memoria familiare servendosi di materiali d’archivio privati.
“Echi di memoria” di Alessandro Guerriero offre una rievocazione del terremoto dell’Irpinia, presentando il punto di vista di due testimoni affiancato da archivi fotografici d’autore. “Giocare a fare la guerra” di Anita Ricci, Marco Rossi e Michele Ridolfi analizza un Film di Combat che ha avuto reali ripercussioni su un paese. Altri due progetti, “Io sono” di Marija Stefanija Linuza e “Briciola” di Martina Bertuccio, propongono riflessioni su tematiche personali e sociali che spaziano dal matrimonio all’identità, mettendo in evidenza il ruolo dei film di famiglia nel costruire il senso di sé.
Opportunità per i vincitori
La Fondazione Aamod, attraverso il Premio Zavattini, si impegna a supportare i vincitori nella realizzazione dei loro cortometraggi. Ogni filmmaker avrà accesso a materiale filmico e archivi partner dell’Aamod, e riceverà un riconoscimento economico di 2.000 euro per ciascuno dei progetti premiati. Il progetto che ha ricevuto la Menzione Speciale potrà anch’esso avvalersi di risorse analoghe, confermando il costante impegno nel promuovere nuove narrazioni cinematografiche e l’uso creativo degli archivi. Le potenzialità espressive di ogni opera rappresentano non solo una ricchezza per il settore, ma anche un’opportunità per riflessioni più profonde sulle storie e sulle esperienze condivise.