La giornata della memoria a Milano: l’Anpi risponde alle polemiche con la Comunità ebraica

Tensioni tra l’Anpi e la Comunità ebraica a Milano durante la Giornata della Memoria, con il presidente Minelli che ribadisce l’importanza di commemorare la Shoah senza polemiche politiche.
La giornata della memoria a Milano: l'Anpi risponde alle polemiche con la Comunità ebraica - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

La giornata della memoria rappresenta un momento cruciale per riflettere sul passato e commemorare le vittime dell’Olocausto. A Milano, le tensioni tra l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e la Comunità ebraica sono emerse in occasione della cerimonia di deposizione delle corone. Il presidente dell’Anpi di Milano, Primo Minelli, ha voluto chiarire la posizione dell’associazione e rispondere alle accuse che hanno accompagnato l’evento.

La cerimonia dell’Anpi e il contesto storico

La cerimonia si è svolta davanti all’ex albergo Regina, un luogo dall’alto significato storico in quanto sede delle SS dal 1943. Questa location è simbolo del ricordo di una delle fasi più buie della storia dell’umanità, e la deposizione delle corone è un atto di rispetto verso coloro che hanno sofferto e perso la vita. In queste occasioni emerge l’importanza di ricordare le atrocità del passato per evitare che simili eventi possano ripetersi.

Minelli ha sottolineato che la giornata della memoria è esclusivamente dedicata alla Shoah e ai campi di sterminio. Il suo intervento ha avuto come obiettivo quello di mantenere il focus sulla commemorazione senza lasciare spazio a polemiche o strumentalizzazioni politiche. Ha espresso quindi la volontà di concentrare le conversazioni su argomenti storici e commemorativi, dimostrando la serietà del momento.

Polemiche con la Comunità ebraica

La presenza dell’Anpi alla cerimonia ha scatenato reazioni da parte della Comunità ebraica, che ha deciso di disertare un incontro con gli studenti presso la sede del Comune proprio in segno di protesta. Le motivazioni di questo allontanamento non sono state esplicitamente rese pubbliche, ma le polemiche riguardano l’uso del termine “genocidio” e le accuse nei confronti dell’Anpi, ritenuto responsabile di una narrativa che non rende giustizia alla memoria della Shoah.

Minelli ha dichiarato che le accuse rivolte all’Anpi non hanno fondamento e non dovrebbero trovare spazio nella celebrazione. Ha voluto chiarire che l’associazione non ha intenzione di alimentare conflitti, piuttosto desidera rimanere concentrata sull’importanza di onorare la memoria delle vittime. Questo richiamo alla responsabilità e alla serietà del dibattito storico è una risposta a quanto accaduto nei giorni precedenti l’evento.

Il ruolo dell’Anpi nella commemorazione

Il ruolo dell’Anpi, sia a Milano che nel resto d’Italia, è da sempre legato alla memoria della Resistenza e alla lotta contro il fascismo. Anche in questa occasione, Minelli ha ribadito la missione attuale dell’associazione nel ricordo della Shoah, sottolineando la necessità di una commemorazione rispettosa e unitaria.

Secondo Minelli, non è accettabile che, in contesti di commemorazione, si avvertano tensioni che possano deviare dal significato profondo di questi eventi. Ha evidenziato che l’Anpi intende promuovere la memoria in un contesto di inclusione e riflessione, senza bisogno di scivolare in polemiche dannose.

La posizione di Minelli e dell’Anpi lascia aperta la possibilità di un dialogo futuro, sottolineando la volontà di approfondire i temi legati alla memoria della Shoah in momenti appropriati, lontani dalle contestazioni e dalle polemiche. Allo stesso tempo, l’Anpi si presenta come custode di una memoria collettiva che deve rimanere al centro del dibattito pubblico, senza distorsioni né malintesi.

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