La Lombardia punta su energia e investimenti per stimolare la crescita economica entro il 2025

La Lombardia affronta sfide economiche legate all’aumento delle bollette energetiche e alla diminuzione degli investimenti, richiedendo interventi urgenti per garantire competitività e crescita sostenibile.
La Lombardia punta su energia e investimenti per stimolare la crescita economica entro il 2025 - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

La Lombardia, cuore economico d’Italia, affronta sfide cruciali per il rilancio della crescita. Nel contesto di un aumento significativo delle bollette energetiche e di una diminuzione degli investimenti, i leader dell’industria regionale avvertono della necessità di interventi tempestivi e mirati. Le parole del presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, mettono in luce queste problematiche e invitano a riconsiderare le scelte politiche che riguardano il settore energetico e gli investimenti.

Crescita economica e sfide energetiche

La questione energetica è diventata un tema centrale per le imprese lombarde. Spada ha sottolineato che le aziende italiane pagano una delle bollette più alte al mondo. Negli ultimi due anni, il prezzo medio mensile dell’energia elettrica in Italia ha raggiunto livelli allarmanti, superando di oltre il 50% quello dei partner europei. Questo divario rappresenta un freno significativo per la competitività delle aziende locali. Le difficoltà nel gestire tali costi elevati si traducono in una minore capacità di investimento e in una drammatica erosione dei margini di profitto.

Le imprese si trovano quindi a dover fare i conti con un quadro energetico che non solo limita le opportunità di crescita, ma le espone anche a rischi più elevati sul mercato. Spada ha evidenziato questo aspetto come cruciale, suggerendo che solo attraverso interventi volti a ridurre i costi energetici sarà possibile instaurare un percorso di crescita sostenibile e duraturo.

Investimenti in calo e necessità di un’azione immediata

Oltre alle difficoltà legate all’energia, anche gli investimenti sono fonte di preoccupazione. L’industria ha lanciato un appello per rendere gli investimenti il fulcro dell’agenda europea. L’attuale situazione in Italia è preoccupante, specialmente in relazione al piano Industria 4.0, che rappresenta il più grande intervento di politica industriale nazionale. Con la nuova Legge di Bilancio, questo piano ha subito significative riduzioni di fondi, passando da un credito d’imposta di oltre 6 miliardi di euro a solo 2,2 miliardi per il 2025.

Questa decisione ha sollevato un forte dibattito, in quanto appare ingiustificata e contraria agli obiettivi di sviluppo. La riduzione dei fondi per Industria 4.0 limita gravemente la capacità delle imprese di investire in innovazione e tecnologie emergenti, elementi essenziali per la modernizzazione del settore industriale italiano.

Impatti sull’innovazione e la competitività

Non meno grave è l’eliminazione del software dal beneficio riconosciuto dal credito d’imposta. In un momento storico in cui l’industria è chiamata a puntare su intelligenza artificiale, gestione dei dati e sicurezza informatica, questa scelta appare come un colpo basso per le aziende che operano su fronti tecnologicamente avanzati. Spada ha ribadito che la competitività del tessuto industriale lombardo e nazionale si gioca su questi temi.

Il rischio è che le aziende, prive dei giusti incentivi, perdano terreno rispetto alla concorrenza internazionale che, al contrario, sta investendo con decisione in queste aree chiave. Pertanto, il presidente di Assolombarda ha esortato le istituzioni a riconsiderare le loro decisioni e a mettere in evidenza la necessità di un rinascimento degli investimenti nel settore tecnologico.

L’attenzione sulla questione energetica e sull’incentivazione degli investimenti è oggi più che mai cruciale. Le prospettive di crescita per la Lombardia e per l’Italia dipendono dalla capacità di affrontare queste sfide con determinazione e lungimiranza, garantendo un futuro economico prospero e sostenibile.

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