La moglie di Maurizio Cocco, detenuto in Costa d’Avorio, lancia un appello disperato: ‘è in pericolo’

Appello di Assunta Giorgilli per il marito detenuto in Costa d’Avorio, in gravi condizioni di salute e senza assistenza medica, dopo quasi tre anni di carcere ingiusto.
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La moglie di Maurizio Cocco, detenuto in Costa d'Avorio, lancia un appello disperato per la sua sicurezza: "è in pericolo"

Appello disperato di Assunta Giorgilli per il marito detenuto in Costa d’Avorio

Il 10 marzo 2025, Assunta Giorgilli ha lanciato un appello straziante per il marito, Maurizio Cocco, attualmente rinchiuso nel carcere di Abidjan, in Costa d’Avorio. Visibilmente provata, Assunta ha raccontato alla stampa di aver tentato ogni possibile strada per far sentire la sua voce, ma senza alcun risultato. “Mi sono incatenata davanti a Montecitorio, ho scritto a tutti, ma nessuno si è mosso. Qualcuno mi aiuti, mio marito sta morendo lì dentro”, ha dichiarato, con le lacrime che le rigavano il viso.

Maurizio Cocco è in carcere da quasi tre anni, accusato senza prove concrete e con una pena preventiva già scontata. Assunta ha descritto le condizioni di salute del marito come gravissime, rivelando che ogni volta che riceve una foto da lui, il suo cuore si ferma. “Quando riesce a mandarmi qualche immagine, mi si gela il sangue. È in condizioni disumane”, ha aggiunto, evidenziando il dramma che stanno vivendo insieme. La coppia, sposata da 35 anni e con due figli di 22 e 29 anni, ha visto la propria vita distrutta da questa situazione.

Un incubo che dura da anni

Il racconto di Assunta diventa sempre più angosciante mentre ripercorre gli eventi che hanno portato all’arresto di Maurizio. “Chi avrebbe mai pensato che i ristoratori con cui aveva stretto amicizia fossero narcotrafficanti? Sembravano persone per bene”, ha affermato, visibilmente scossa. La donna ha ricordato il momento in cui ha ricevuto la telefonata che ha cambiato tutto: “Era il 30 maggio 2022, alle 22. Mio marito mi ha detto di prendere il primo aereo e di contattare un avvocato, perché lo avevano arrestato in una retata. Da quel giorno è iniziato il nostro incubo”.

Assunta ha descritto la realtà del carcere come un vero e proprio portale per l’inferno, con Maurizio costretto a vivere in una cella sovraffollata, senza cure e senza alcuna pietà. “Ho fatto di tutto per portarlo fuori di lì. Sono riuscita a incontrarlo in carcere, seduti uno accanto all’altro in uno spiazzo fangoso. Lo vedo sempre più magro, pieno di lividi e dolorante”, ha raccontato, con la voce rotta dall’emozione.

La donna ha chiesto con urgenza che qualcuno si attivi per aiutare il marito, richiedendo che almeno venga fornita assistenza medica. “Non pretendo che lo Stato lo vada a prendere, ma almeno andatelo a curare”, ha implorato, esprimendo la sua disperazione per una situazione che sembra senza via d’uscita. “Maurizio sta morendo. E io con lui”, ha concluso, lasciando trasparire tutta la sua angoscia e impotenza.

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