La città di Lucca si prepara ad accogliere una mostra dedicata a uno dei suoi figli più illustri, Guglielmo Petroni. La rassegna, intitolata “Il segno e la parola”, è organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca e dalla Fondazione Lucca Sviluppo e rimarrà aperta dal 25 gennaio al 16 marzo. L’esposizione si propone di mettere in luce la poliedrica personalità di Petroni, che non era solo scrittore e poeta, ma anche pittore e attivista politico. La mostra rappresenta un’opportunità per esplorare il suo straordinario percorso di vita, dalla sua giovinezza nelle strade di Lucca fino alle sfide che affrontò nel contesto della Seconda Guerra Mondiale.
Guglielmo Petroni: vita e formazione
Nato a Lucca nel 1911, Guglielmo Petroni si trovò costretto ad abbandonare gli studi a causa delle difficoltà economiche. Nonostante questo, fu in grado di costruire una carriera culturale significativa. L’incontro con lo scultore Gaetano Scapecchi fu determinante per la sua formazione iniziale, avviandolo verso un percorso artistico che inizialmente si concentrò sulle arti visive. Con il tempo, tuttavia, Petroni ampliò i propri orizzonti, abbracciando anche la letteratura. La sua vita artistica si intrecciò in modo indissolubile con quella culturale della sua epoca, facendolo diventare un partito attivo nelle discussioni letterarie e politiche del suo tempo.
L’esposizione, curata da Alessandra Trabucchi e Giovanni Ricci, offre una panoramica dettagliata di questa fase vitale. La mostra include documenti, fotografie e opere artistiche che svelano non solo il talento di Petroni, ma anche le inflessioni delle sue esperienze e delle sue relazioni personali. Attraverso queste risorse, i visitatori possono comprendere come un uomo con umili origini riuscì a lasciare un’impronta nel panorama culturale del Novecento italiano. L’esposizione si divide in più sezioni, ognuna delle quali affronta un aspetto della vita di Petroni, dalle sue prime esperienze artistiche fino alla sua affermazione come scrittore di successo.
L’attività politica e l’esperienza della Resistenza
Uno dei capitoli più drammatici e significativi della vita di Guglielmo Petroni è rappresentato dalla sua esperienza nella Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1938, Petroni fu convocato a Roma per collaborare alla rivista ‘Prospettive‘ da Curzio Malaparte. Durante questo periodo, il suo coinvolgimento nelle attività di resistenza contro il regime fascista portò alla sua cattura da parte dei nazisti. La prigionia nel carcere delle SS di via Tasso a Roma segnò un momento cruciale della sua vita. Qui, Petroni subì torture e fu a un passo dalla condanna a morte, salvo essere salvato dall’intervento degli Alleati.
L’angosciante esperienza della prigionia e il successivo ritorno a Lucca rappresentano un tema centrale nel suo capolavoro “Il mondo è una prigione“, che narrano le sofferenze e le speranze di un uomo costretto a sopportare situazioni indicibili. Questo romanzo, considerato uno dei suoi lavori più significativi, evidenzia l’impatto che la guerra ebbe sulla sua scrittura e sulla sua visione del mondo. Altri testi successivi, come “La morte del fiume“, vincitore del Premio Strega nel 1974, e “Il nome delle parole“, che si aggiudicò il Premio Selezione Campiello nel 1984, continuano a esplorare i temi della esistenza umana e della lotta personale.
Opere in mostra e relazioni artistiche
La mostra “Il segno e la parola” si distingue non solo per la presentazione delle opere di Petroni, ma anche per il contesto in cui visse e lavorò. Attraverso le diverse sezioni espositive, i visitatori possono approfondire l’intensa rete di relazioni che Petroni intrattenne con altri artisti e scrittori del suo tempo. La sua amicizia con figure come Eugenio Montale, Mino Maccari e Renato Guttuso contribuì a definire il suo percorso e a rivelare l’importanza della collaborazione e dei legami interpersonali nella scena culturale italiana del Novecento.
In mostra sono presenti numerose riviste a cui Petroni collaborò, alcune delle quali significativamente influenti nel panorama culturale del secondo Novecento. Inoltre, circa 30 opere d’arte, realizzate in varie tecniche e formati, offrono uno spaccato della versatilità creativa di Petroni. Alcuni dipinti, realizzati durante gli anni giovanili e successivamente, dimostrano il suo talento non solo come scrittore, ma anche come artista visivo.
La mostra offre un’ottima opportunità per i visitatori di immergersi nel mondo di Guglielmo Petroni, di scoprire la complessità di un uomo che ha dedicato la sua vita all’arte e alla letteratura, superando sfide significative e arricchendo la cultura di un’epoca.