Sebbene le cimici dei letti abbiano nel corso degli anni guadagnato la reputazione di temuti parassiti notturni, un recente studio condotto da scienziati giapponesi mette in luce l’improvviso aumento di infestazioni in tutto il mondo. Questo ritorno si deve in gran parte alla loro sorprendente capacità di sviluppare resistenza a diversi insetticidi, tanto che si stima che alcune varianti siano ora 20mila volte più resistenti dei ceppi tradizionali. La ricerca, pubblicata sulla rivista Insects, offre un panorama dettagliato delle mutazioni genetiche che favoriscono questa peculiare resistenza.
Il risveglio di un parassita temuto
Nel passato, le cimici dei letti erano quasi scomparse grazie all’uso massiccio di insetticidi come il DDT. Negli anni ’60, la loro presenza era davvero rara, ma dal 2000 a oggi si sta assistendo a un’improvvisa affermazione di queste creature, un fenomeno che ha sorpreso molti esperti e letteralmente terrorizzato i viaggiatori. Nonostante non ci siano prove tangibili che queste cimici possano trasmettere malattie agli esseri umani, le loro punture sono notoriamente pruriginose e possono portare a infezioni secondarie della pelle.
Il team di ricerca guidato da Hidemasa Bono, professore dell’Università di Hiroshima, ha cercato di scoprire il motivo principale dietro questa rinascita. Mappando i genomi sia di un ceppo sensibile agli insetticidi sia di quello che è stato definito “super cimice“, gli scienziati hanno individuato mutazioni genetiche chiave coinvolte nel potenziamento della resistenza agli insetticidi. L’indagine ha rivelato che la resistenza non è dovuta a un singolo fattore, ma si manifesta attraverso diversi meccanismi biologici che queste cimici hanno sviluppato nel corso degli anni.
Le scoperte dello studio
Lo studio ha affrontato l’analisi di vari ceppi di cimici raccolti in due diverse località : uno da una popolazione storicamente sensibile, risalente a 68 anni fa, e l’altro da un campione attuale proveniente da un hotel di Hiroshima. I risultati sono sbalorditivi: il ceppo resistente ha mostrato una resistenza fino a 19.859 volte maggiore agli insetticidi piretroidi, tra i più comuni usati nel controllo di questi insetti. Questo incide notevolmente sull’efficacia delle strategie di disinfestazione, rendendo necessarie nuove tecniche per affrontare il problema delle infestazioni.
Grazie a un metodo innovativo di sequenziamento del genoma, i ricercatori hanno potuto assemblare i genomi delle cimici in modo più completo rispetto ai tentativi precedenti, ottenendo un’accuratezza record. Questo approccio ha permesso di evitare le lacune tipiche delle analisi tradizionali, fornendo un quadro chiaro e dettagliato delle strutture molecolari e delle mutazioni legate alla resistenza.
Un confronto tra ceppi sensibili e resistenti
Analizzando i risultati, è emerso che una parte significativa delle mutazioni riportava geni implicati nella risposta al danno del DNA, nella regolazione del ciclo cellulare, e nel metabolismo dell’insulina, giusto per citarne alcuni. Queste scoperte sottolineano come specifici percorsi biologici possano essere coinvolti nello sviluppo della resistenza agli insetticidi. Ben 729 trascrizioni mutate sono state collegate a questa resistenza, suggerendo un ampio repertorio di adattamenti evolutivi da parte delle cimici dei letti.
Questo nuovo quadro genetico non solo rivela le capacità di adattamento delle cimici, ma apre anche a nuove prospettive di ricerca. Comprendere queste mutazioni potrebbe permettere agli scienziati di sviluppare strategie di disinfestazione più efficaci e, potenzialmente, dare vita a metodologie innovative per combattere questo parassita persistente sul lungo termine.
Analizzando il genoma delle cimici dei letti resistenti agli insetticidi, il team di ricerca ha inaugurato una nuova era di conoscenza su questi insetti che, sebbene temuti, rivelano un incredibile potere di adattamento e sopravvivenza.