Il recupero di siti archeologici è un tema di crescente interesse, soprattutto in Italia, dove la ricchezza storica è inestimabile. Tra i progetti più recenti c’è la Schola Praeconum, un antico edificio situato sul versante meridionale del Palatino, che ha finalmente aperto le sue porte al pubblico dopo anni di ricerche e restauri. Questa presenta una rilevante testimonianza della vita e delle cerimonie nel periodo romano, mostrando mosaici e affreschi straordinari. Con un investimento di 500mila euro, il Parco archeologico del Colosseo ha avviato questo progetto in linea col Pnrr Caput Mundi.
Un’antica sede di annunciatori pubblici
La Schola Praeconum fungeva da sede per i praecones, uomini appositamente impiegati per annunciare eventi pubblici e cerimonie religiose. Le rappresentazioni murali mostrano figure maschili in tuniche corte che reggono oggetti simbolici, mentre altri uomini, disposti in due gruppi, partecipano a processioni, ben visibili nel mosaico pavimentale in bianco e nero che decora l’area. Questo sito rappresenta non solo un luogo di lavoro, ma anche il cuore pulsante della comunicazione sociale dell’antica Roma. La posizione strategica dell’edificio, affacciato sul Circo Massimo, permetteva una visibilità ottimale per gli annunci pubblici.
Il restauro e l’apertura al pubblico
Dopo un intervento archeologico durato otto mesi, la Schola Praeconum è stata completamente ristrutturata e ora offre ai visitatori la possibilità di immergersi nella storia. La costruzione di una nuova rampa d’accesso e l’installazione di una vetrata consentono di ammirare il mosaico e gli affreschi della sala ipogea. Le nuove luci architetturali e una mappa tattile rendono la visita ancor più interessante, migliorando l’esperienza sia per i visitatori che per gli studiosi. Questi cambiamenti rendono la Schola una tappa irrinunciabile per chi desidera esplorare la storia romana in modo interattivo.
Le scoperte archeologiche e la storia dell’edificio
L’intervento di restauro ha anche portato alla luce elementi architettonici significativi, come un pilastro angolare e una colonna in marmo cipollino, databili agli inizi del III secolo. All’epoca, la dinastia dei Severi avviò un progetto di ristrutturazione del Palatino, e la Schola fungeva da collegamento tra la Paedagogium, dove si istruiscono i giovani ufficiali, e il Circo Massimo. Col passare dei secoli, l’edificio ha subito modifiche e rimaneggiamenti, culminando con il pavimento del IV secolo d.C., risalente all’epoca dell’imperatore Massenzio.
La presenza di un’abside e di rappresentazioni di figure femminili con bambini suggerisce anche che la Schola avesse una funzione religiosa, in collegamento con la vicina chiesa di Sant’Anastasia. Queste scoperte arricchiscono ulteriormente la narrativa storica del luogo, rendendolo ancora più affascinante al pubblico.
Un patrimonio da scoprire
Le prime scoperte della Schola risalgono a fine ‘800, quando fu rinvenuta la sala ipogea. Negli anni Trenta del ‘900, gli scavi ripresero, delineando meglio la planimetria con tre ambienti principali. Durante le indagini del ‘900, la British School of Rome e la Soprintendenza Archeologica di Roma hanno contribuito a riportare alla luce la bellezza di questo sito, culminando ora in un recupero virtuoso grazie ai finanziamenti pubblici.
Oggi, la Schola Praeconum può diventare un luogo d’incontro fra storia e pubblico, con percorsi didattici che si tengono ogni domenica e lunedì. Questa iniziativa offre a tutti l’opportunità di conoscere da vicino un pezzo fondamentale del patrimonio culturale italiano.