La scienza l’ha scoperto definitivamente: l’intelligenza si eredita da questo genitore

Intelligenza nei bambini - Tendenzediviaggio.it

Intelligenza nei bambini - Tendenzediviaggio.it (Fonte Depositphotos)

Una recente ricerca ha finalmente scoperto chi dei due genitori trasmette ai figli i geni legati all’intelligenza: la scoperta shock.

I futuri genitori amano fantasticare sul nome e sull’aspetto dei figli, ma spesso indugiano anche su un pensiero ben più dirimente: da chi erediterà l’intelligenza e il potenziale cognitivo l’attesissimo nascituro?

Il quoziente intellettivo è un punteggio ottenuto attraverso test standardizzati, che mirano a misurare l’intelligenza e lo sviluppo cognitivo di un individuo, e una recente scoperta ha messo in luce il ruolo cruciale dei geni ereditari nell’attribuzione dello stesso.

Sebbene madre e padre contribuiscano entrambi alla procreazione, infatti, il neonato tende a ereditare i cosiddetti “geni dell’intelligenza” da uno specifico genitore, e tale rivelazione potrebbe influenzare non solo la scelta consapevole del partner, ma anche il settore della maternità surrogata.

Scopriamo quindi quale dei due partner è in grado di trasmettere il proprio bagaglio intellettivo alla prole: per la scienza, il caso è chiuso.

Ecco chi trasmette ai figli i geni dell’intelligenza

Le più recenti ricerche in materia hanno evidenziato che i geni legati all’intelligenza ereditati dal neonato sono in gran parte condizionati dal fattore materno, in quanto derivanti dal cromosoma X.

Gli studiosi hanno infatti appurato che i geni materni si radicano nella corteccia cerebrale del lattante, in cui non vi sarebbe invece traccia di quelli paterni. La corteccia cerebrale, in particolare, rappresenta la zona del cervello in cui risiedono le funzioni cognitive complesse, come l’articolazione del linguaggio, il pensiero critico, la percezione sensoriale e la capacità di apprendimento. Occorre però precisare che l’intelligenza dipende dal patrimonio genetico in una percentuale che spazia dal 40% al 60%, mentre il suo restante sviluppo è strettamente connesso agli stimoli ambientali e alle sollecitazioni da parte delle figure genitoriali. Se l’intelligenza è donna, insomma, anche il background culturale ed emotivo dell’infanzia gioca un ruolo fondamentale nella maturazione intellettiva dell’individuo.

Madre e figlia - Tendenzediviaggio.it
Madre e figlia – Tendenzediviaggio.it (Fonte Depositphotos)

L’importanza dei papà

Se, come decretato dai ricercatori, l’intelligenza è in gran parte attribuibile alla madre, anche il padre contribuisce significativamente al corredo genetico del neonato.

Le cellule provenienti dai geni del partner maschile, infatti, tendono ad accumularsi nelle zone cerebrali di ipotalamo e amigdala, che costituiscono il sistema limbico. Esso regola, nello specifico: la formazione dei ricordi, le reazioni emotive, la percezione del tempo, i meccanismi di motivazione e di gratificazione e persino l’olfatto.  Lo sviluppo complessivo dell’individuo, però, è soprattutto condizionato dalle esperienze vissute dal bimbo nei primi anni di vita, periodo in cui il suo cervello è predisposto ad assorbire stimoli e informazioni come un’autentica spugna.