La questione riguardante il progetto del ponte sullo Stretto di Messina continua a suscitare dibattito tra le autorità e la comunità scientifica. Recentemente, la società Stretto di Messina ha divulgato una nota in cui chiarisce la posizione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in merito alla validazione dei lavori di ricerca e progettazione. Questa comunicazione, oltre a chiarire il ruolo dell’INGV, evidenzia i progressi compiuti negli studi geologici e le basi scientifiche che supportano la realizzazione di quest’opera.
Collaborazione tra istituzioni
La nota della Stretto di Messina sottolinea che i ricercatori dell’INGV hanno collaborato attivamente con il contraente generale Eurolink nel processo di redazione del progetto definitivo, lavoro che risale al 2011, e nel suo recente aggiornamento. Questa collaborazione non è stata intrapresa a titolo personale, ma come parte di un accordo scientifico che coinvolge anche il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università La Sapienza di Roma. La sinergia tra le diverse istituzioni ha permesso di approfondire il quadro geosismotettonico dell’area, grazie a rilievi in loco e a prospezioni geosismiche, nonché alla realizzazione di sondaggi geognostici.
Sottolineando la serietà di tali ricerche, il documento evidenzia che l’accordo è stato firmato dal presidente dell’INGV, stabilendo che l’istituto non può dissociarsi dai risultati ottenuti. Tali affermazioni rafforzano la credibilità dei dati raccolti e dei relativi approfondimenti, conferendo un valore aggiunto allo sviluppo del ponte.
Aggiornamenti sulle faglie geologiche
Un’altra questione centrale affrontata nella nota riguarda le faglie Cannitello-Gioia Tauro e Pezzo. Queste sono state identificate in studi risalenti agli anni ’80 e ’90, considerate oggi pertanto obsolete rispetto agli studi più recenti che hanno fatto parte del progetto del ponte. La Stretto di Messina mette in evidenza che sono state condotte circa 400 indagini geologiche, geotecniche e sismiche, e che tali ricerche hanno portato a risultati molto più dettagliati e aggiornati.
In sostanza, la posizione delle fondazioni della torre sul lato calabrese non sarebbe supportata da evidenze scientifiche mai emerse dalle indagini attuali. Questo argomento ribadisce l’importanza di un approccio scientifico e di un aggiornamento continuo delle informazioni geologiche, essenziale per la sicurezza e la fattibilità del progetto.
Investimenti e pianificazione economica
La società Stretto di Messina ha riferito di aver investito, dal 1981 ad oggi, circa 300 milioni di euro per ricerca e studi di fattibilità riguardanti il ponte, come indicato nel bilancio societario del 2023. Queste risorse sono state destinate alla progettazione nelle sue diverse fasi, comprese le attività per il riavvio del progetto nel 2023. I fondi spesi sono allineati con i parametri internazionali, considerando la complessità e l’unicità di un’opera come quella del ponte sullo Stretto.
Il progetto definitivo del 2011 è stato soggetto a un aggiornamento nel 2023, rendendo il computo metrico fondamentale per la valutazione del costo totale dell’investimento, stimato in 13,5 miliardi di euro. Tali cifre rappresentano una base solida per il prosieguo delle opere necessarie per realizzare il ponte.
Progettazione e tecnologia dei cavi
La notizia affronta infine il tema della progettazione degli elementi portanti del ponte, in particolare riguardo ai cavi. Si ricorda che esistono diversi ponti sospesi che utilizzano quattro cavi, operativi da decenni. Di conseguenza, le valutazioni sulla distribuzione dei carichi sono state condotte con attenzione e rigorosità.
Le prove di tenuta, descritte nella nota, riguardano in realtà le prove di fatica da sfregamento, destinate a fornire indicazioni per dettagli progettuali piuttosto che confermare la tenuta finale dei cavi. L’introduzione di nuove soluzioni progettuali non comporta necessariamente una revisione completa del progetto, ma può richiedere un’analisi dettagliata durante la fase esecutiva. Recenti sviluppi nella metallurgia hanno reso disponibili acciai che hanno già dimostrato la loro efficacia in altre importanti opere ingegneristiche, incluso il ponte di Canakkale in Turchia, condiviso con lo stesso progettista del ponte sullo Stretto.
La Stretto di Messina, attraverso la comunicazione e l’aggiornamento degli studi, rimane determinata a portare avanti il progetto del ponte, considerando sia le sfide sia le opportunità legate a quest’opera attesa da molti.