La tragica morte della bimba nata da migrante: il padre finalmente rintracciato

E' arrivata nel porto di Brindisi la nave Geo Barents con 471 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Mar Mediterraneo. Fra loro ci sono 173 minori non accompagnati e sette donne incinte, come comunicato dalla prefetta di Brindisi, Michela La Iacona, presente al porto insieme alle altre autorità. Tra i minori anche un bambino di meno di un anno. E' già pronto il dispositivo di accoglienza dei migranti. ANSA/STEFAN PEJOVIC/US MSF +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++ NPK +++

La bambina nata da Sephora, una giovane donna del Burkina Faso deceduta pochi giorni dopo il parto, è attualmente ricoverata in buone condizioni nell’unità di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Perrino di Brindisi. La neonata, di nome Kone Airon, ha 9 giorni di vita e pesa due chili 900 grammi. Non ha bisogno di ossigeno e si alimenta regolarmente. La Asl di Brindisi ha annunciato che la bambina sarà dimessa non appena possibile.

La Asl ha anche comunicato che, grazie agli sforzi sinergici di prefettura, questura, ambasciata e Asl, è stato possibile rintracciare il padre della neonata, che si trovava in Tunisia. Drissa Doumbya, presidente della Comunità africana di Brindisi, è stato in grado di contattare la sorella di Sephora che ha poi messo in contatto con il marito.

La bambina è stata momentaneamente affidata ai servizi sociali del Comune di Brindisi. Il direttore generale della Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio, ha espresso profondo dolore per la morte di Sephora e ha condiviso la gioia per la nascita della bambina in buone condizioni. I sanitari hanno fatto del loro meglio per salvare la vita di Sephora, ma purtroppo non è stato possibile.