La voce del Vangelo: l’impegno dei volontari AIL Padova riconosciuto da Papa Francesco

Il presidente dell’AIL di Padova, Marco Eugenio Brusutti, incontra Papa Francesco per celebrare 55 anni di volontariato e sottolineare l’importanza del supporto umano nella lotta contro le malattie.
La voce del Vangelo: l'impegno dei volontari AIL Padova riconosciuto da Papa Francesco - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

In un momento di profonda spiritualità e riflessione, il presidente dell’AIL di Padova, Marco Eugenio Brusutti, ha avuto l’onore di incontrare Papa Francesco per celebrare i 55 anni di attività dell’Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma. Un incontro ricco di emozioni, in cui si è parlato dell’importanza del volontariato nel sostegno ai malati e del messaggio di speranza che il Vangelo porta a coloro che affrontano la lotta contro malattie gravi.

L’importanza del volontariato nella sofferenza

Il ruolo dei volontari nell’ambito della salute è fondamentale, come sottolineato da Brusutti durante l’udienza con il Papa. Volontari che non solo offrono supporto pratico, ma si trasformano in ascoltatori attenti e presenti, capaci di costruire un legame umano con le persone malate. «I volontari sono l’occhio e la mano di Dio», ha affermato Brusutti, evidenziando come la loro azione sia spesso silenziosa, ma incisiva. Questi attori invisibili si fanno veicolo di amore e compassione, affiancando i pazienti e le loro famiglie in un cammino difficile. La loro presenza non si limita a un aiuto materiale, ma va oltre, cercando di sostenere la persona nella sua totalità, affrontando non solo la malattia, ma anche le sue conseguenze emotive.

La cura della persona oltre la malattia

Durante l’incontro si è parlato di una visione olistica della cura. È essenziale prendersi cura non solo del corpo, ma anche dell’anima e della psiche del malato. Tutti riconoscono che il tumore e le leucemie rappresentano sfide enormi, segnate dalla paura e dall’incertezza. Tuttavia, Brusutti sottolinea l’importanza di accompagnare il malato in questo viaggio. Non è sufficiente trattare la malattia; è cruciale che i malati non si sentano soli, che possano contare su un sostegno umano e spirituale. Questo approccio empatico crea un’atmosfera di fiducia e sicurezza, indispensabile per affrontare la malattia.

La speranza che diventa realtà

Le parole di Marco Eugenio Brusutti, durante l’udienza, esprimono chiaramente il messaggio centrale della missione AIL: «La speranza del Vangelo che diventa carne». Questo concetto racchiude l’essenza dell’operato di tanti volontari che si dedicano, giorno dopo giorno, a portare conforto e sostegno. Con la loro attività, non solo si combatte la malattia, ma si coltiva la dignità dell’individuo, rimarcando il valore intrinseco di ogni persona, anche nelle fasi più critiche della vita. Entrare in contatto con i volti dei volontari significa entrare in connessione con un’umanità che si fa tangibile e che si oppone alla solitudine.

Questo incontro con Papa Francesco rappresenta un riconoscimento non solo per l’AIL e i suoi volontari, ma anche per tutti coloro che credono che la vera cura vada oltre il semplice atto medico. È un inno a non dimenticare mai il potere dell’amore, della presenza e della solidarietà nel percorso della guarigione.

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