La scomparsa dell’attrice Joan Plowright, una figura iconica del teatro e del cinema britannico, segna un momento di profondo dolore per il mondo dell’arte. È deceduta all’età di 95 anni nella casa di riposo Denville Hall, situata a Northwood, Londra, il 16 gennaio. La notizia, pronta ad affermare l’incredibile lascito dell’artista, è stata diffusa dalla sua famiglia attraverso un comunicato ufficiale.
Una carriera straordinaria
Joan Plowright è stata un talento versatile, capace di attraversare i generi teatrali e cinematografici, e la sua carriera si è estesa per oltre sette decenni. Cresciuta a Brigg, nel North Lincolnshire, e figlia di un giornalista, dopo aver completato gli studi presso l’Old Vic Theatre School, ha debuttato sugli scenari teatrali nel 1948. La grande notorietà è arrivata nel 1956 con “La moglie di campagna” di William Wycherley, dove ha interpretato il ruolo da protagonista, stabilendo un punto fermo nella sua carriera.
Dopo il fortunato incontro con Laurence Olivier, con il quale ha recitato in “The Entertainer” nel 1957, Plowright è diventata parte integrante del National Theatre e visse una vita contraddistinta da successi e riconoscimenti. La sua dedizione al teatro classico e moderno le è valsa la nomination all’Oscar nel 1991, grazie all’interpretazione nel film “Un incantevole aprile“.
Il suo repertorio include rappresentazioni di opere prestigiose di G.B. Shaw e William Shakespeare, rendendola una delle interpreti più rispettate della sua generazione. Nel cinema, ha avuto un inizio modesto con ruoli minori, ma il suo talento è emerso in progetti di respiro, contribuendo pienamente a una carriera cinematografica affermata.
Il legame con Laurence Olivier
Il legame tra Joan Plowright e Laurence Olivier è stato non solo amoroso ma anche professionale. Sposati dal 1961, dopo un lungo percorso intercorso tra palcoscenici e produzioni teatrali, la coppia ha rappresentato una sorta di “divinità” nel panorama del teatro britannico. Olivier, un gigante della recitazione, e Plowright insieme hanno meritato un posto d’onore nella storia del teatro. Nonostante le sfide personali e professionali, la loro unione ha dimostrato come la passione per l’arte possa attraversare le tempeste e sedimentarsi nel lavoro condiviso.
A seguito della morte di Olivier nel 1989, Plowright ha leggermente ridotto le sue apparizioni teatrali, dedicandosi maggiormente a ruoli nel cinema e in televisione. Tuttavia, il ricordo del loro amore e della loro partnership ha continuato ad influenzare le sue scelte artistiche. Plowright non ha mai usato formalmente il titolo di “Lady Olivier”, mantenendo un profilo basso riguardo ai suoi riconoscimenti nobiliari, prediligendo essere ricordata per la sua straordinaria carriera.
Ultimi anni e riconoscimenti
Negli ultimi anni, Plowright ha continuato a esprimere il suo talento attraverso una serie di progetti significativi, dai ruoli comici a quelli drammatici. Il suo senso dell’umorismo è emerso in lavori come “Dennis la minaccia” e “Un ciclone in casa“, dimostrando una versatilità che le ha permesso di navigare con facilità tra i diversi generi. Grazie a queste interpretazioni ha potuto mostrare il lato più ironico del suo carattere, enfatizzando la capacità di legare con il pubblico anche nei momenti più leggeri.
Il cinema di Hollywood ha riconosciuto il suo talento con film come “Avalon” e “Ti amerò… fino ad ammazzarti“, che hanno portato la sua carriera a nuovi vertici e le hanno garantito un posto importante anche a livello internazionale. Ultimato il suo repertorio con titoli come “Spiderwick – Le cronache” e “Knife Edge – In punta di lama“, Plowright ha dimostrato che la passione per l’arte non conosce limite d’età.
La sua autobiografia, pubblicata nel 2001, offre ai lettori uno spaccato intimo e personale della sua vita, narrando esperienze arricchenti e sfide che ha affrontato lungo il suo cammino. Con la scomparsa di Joan Plowright, il mondo del teatro e del cinema perde una delle sue più grandi protagoniste, la cui eredità vivrà attraverso le sue numerose interpretazioni e il ricordo di un’approccio artistico carico di passione e dedizione.