Il messaggio di Laika: pace e giustizia sociale
La street artist Laika, conosciuta per il suo attivismo visivo, ha lanciato un messaggio chiaro e provocatorio: “Investire in armi non è la strada giusta per costruire la pace in Europa.” Questo concetto è stato rappresentato nel suo poster “Not in my name”, che mostra la bandiera dell’Unione Europea sostituita da missili al posto delle stelle. Laika ha ribadito la sua posizione durante l’inaugurazione della mostra “Artivism on paper”, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, in concomitanza con l’evento Libri Come 2025, dove i visitatori possono ammirare i suoi bozzetti più iconici fino al 6 aprile.
Accuse e malintesi
Molti hanno frainteso il messaggio di Laika, accusandola di essere al soldo di Putin, un’accusa che lei considera profondamente offensiva. “Mi batto per la giustizia sociale e il rispetto dei diritti, valori che sono lontani dal leader russo,” ha dichiarato in un’intervista all’ANSA. La street artist ha sottolineato l’importanza di scendere in piazza, come dimostrano i circa 500 poster affissi in tutta Roma prima delle manifestazioni del 15 marzo. “Negli ultimi anni, l’Europa ha speso tra i 320 e i 340 miliardi in armi, mentre si tagliava su istruzione e sanità. Credo fermamente che ci sia un’altra soluzione, che deve passare attraverso la democrazia,” ha aggiunto.
Un’europa per le persone
Laika ha espresso il desiderio di un’Europa meno influenzata dalla NATO e dagli Stati Uniti. “È fondamentale che l’Europa metta al primo posto le persone, non le banche,” ha affermato, evidenziando la complessità della situazione attuale e la difficoltà di far comprendere il suo messaggio a un pubblico più ampio. “La pace deve passare attraverso altri canali,” ha insistito.
Le opere di Laika
La mostra, curata da Rosa Polacco in collaborazione con la Galleria Rosso20sette, espone opere significative della carriera di Laika, tra cui “Italianità”, dedicata alla nazionale di pallavolo, e “Ila resisti”, in onore di Ilaria Salis. Tra le opere più toccanti c’è “Too many bombs”, che ritrae una donna palestinese che culla un missile al posto di un bambino, e “Zapatos rojos – Save Afghan Women.” Laika ha rivelato che il suo prossimo lavoro sarà ispirato al Manifesto di Ventotene, un tema già controverso. “Non anticipo mai nulla, ma tutto ciò che accade intorno a me è fonte di ispirazione,” ha affermato.
Riflessioni sulla situazione europea
Riguardo alla situazione attuale in Europa, Laika ha sottolineato che i problemi non sono recenti. “Non posso dimenticare quanto accaduto in Grecia. Ci sono enormi responsabilità da parte di chi ha governato in Europa negli ultimi decenni,” ha detto, esprimendo una certa speranza per il futuro. Ha commentato anche le recenti dichiarazioni della premier Meloni sul Manifesto di Ventotene, definendole “una furbata molto triste.”
Indignazione per Gaza e il ruolo degli Stati Uniti
Laika ha espresso la sua indignazione per la situazione a Gaza, definendola “una vergogna.” Ha criticato il leader israeliano e il ruolo degli Stati Uniti, sottolineando che a pagare sono sempre le persone comuni, i bambini e gli innocenti. “Questa situazione mi genera una profonda rabbia e frustrazione,” ha dichiarato.
L’impatto dell’anonimato sulla sua arte
L’anonimato scelto da Laika dal 2019 ha avuto un impatto significativo sulla sua arte. “La maschera è una forma di difesa, sia per me che per il progetto. Mi permette di andare dritta al punto delle questioni, rendendo i messaggi ancora più importanti,” ha spiegato. Laika ha anche parlato del suo legame con Zerocalcare, che parteciperà all’evento di Libri Come, definendolo una fonte di ispirazione. “I muri che gridano giustizia e rivoluzione sono la mia massima ispirazione,” ha concluso, lasciando intendere che la sua lotta per i diritti umani e la giustizia sociale continuerà a lungo.