Le azioni australiane scendono quasi del 2% dopo l’annuncio dei dazi di Trump sulle esportazioni

il mercato azionario australiano crolla dopo l’annuncio di dazi del 10% sulle esportazioni, evidenziando le tensioni commerciali con gli stati uniti e le reazioni politiche locali.
"Azioni australiane in calo del 2% dopo l'annuncio dei dazi di Trump sulle esportazioni." "Azioni australiane in calo del 2% dopo l'annuncio dei dazi di Trump sulle esportazioni."
"Le azioni australiane registrano un calo vicino al 2% a seguito dell'annuncio dei dazi sulle esportazioni da parte di Trump nel 2025."

Il mercato azionario australiano sotto pressione

Le recenti decisioni del presidente statunitense Donald Trump hanno avuto un impatto significativo sul mercato azionario australiano, con un calo di quasi il 2% delle azioni blue-chip. L’indice Asx200 ha subito una flessione dell’1,80% poco dopo l’apertura delle contrattazioni, in risposta all’annuncio di dazi del 10% sulle esportazioni australiane. Questo provvedimento ha colpito in particolare i settori dell’energia e dei servizi finanziari, i quali hanno registrato perdite superiori al 2%.

Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Australia

Durante una conferenza stampa, Trump ha fatto riferimento all’industria della carne bovina australiana, evidenziando le tensioni commerciali esistenti tra i due Paesi. Nonostante i complimenti rivolti agli australiani, definiti “persone meravigliose”, il presidente ha accusato l’Australia di limitare l’importazione di carne bovina statunitense, mentre esporta liberamente i propri prodotti verso gli Stati Uniti.

Le reazioni degli esperti e dei leader politici

Michael Whitehead, analista agroalimentare di Anz Bank, ha commentato la situazione, suggerendo che l’Australia potrebbe aver ricevuto un trattamento meno severo di quanto inizialmente temuto. Secondo Whitehead, “il 10% sulla carne bovina australiana è meglio di quanto molte persone si aspettassero, o meno peggio, diciamola così”. Ha aggiunto che questa percentuale potrebbe essere in parte assorbita lungo la filiera. Attualmente, circa il 4,5% della carne bovina consumata negli Stati Uniti proviene dall’Australia, con gran parte destinata agli hamburger.

Il primo ministro australiano, Anthony Albanese, ha risposto all’annuncio di Trump, definendo la mossa “non l’atto di un amico”. Questa dichiarazione mette in luce le crescenti tensioni diplomatiche tra i due Paesi, mentre l’Australia cerca di orientarsi in un contesto commerciale sempre più complesso e incerto.

Prospettive future per le esportazioni australiane

Con queste dinamiche in atto, il futuro delle esportazioni australiane e la stabilità del mercato azionario rimangono sotto attenta osservazione, mentre gli investitori si preparano a ulteriori sviluppi.

Change privacy settings
×