Le relazioni di Henry Kissinger con gli amici italiani: da Romiti a Napolitano

Henry Kissinger e le sue amicizie italiane nel mondo dell’industria

Henry Kissinger, l’ex segretario di stato americano, ha coltivato numerose amicizie in Italia, alcune delle quali non legate solo ai suoi doveri d’ufficio. Nel settore industriale, spiccano le relazioni con Cesare Romiti, storico manager della Fiat, e Fabiano Fabiani, ex direttore generale, amministratore delegato e presidente di Finmeccanica. Nonostante la sua avversione per il comunismo, Kissinger ha sviluppato un buon rapporto negli anni ’80 con il futuro presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che definiva “il mio migliore amico comunista”. Ammirava la sua postura da gentiluomo e la vastità dei suoi interessi culturali. Inoltre, aveva una particolare stima per Francesco Cossiga, con cui si incontrò a Roma nel 1979 quando Cossiga era presidente del Consiglio. Kissinger aveva anche conosciuto i presidenti della Repubblica Giuseppe Saragat e Giovanni Leone.

Le consulenze di Kissinger in Italia e le sue frequentazioni

Attraverso la sua società Kissinger Associates, l’ex segretario di stato americano ha fornito consulenze non solo alla Fiat, ma anche a Montedison e Banca Nazionale del Lavoro, oltre ad altre importanti aziende italiane. Kissinger era amico del finanziere Mario D’Urso, che aveva ricoperto incarichi in diverse società americane, e aveva frequenti scambi con il politologo Giovanni Sartori, che insegnava alla Columbia University di New York. Si dice che frequentasse il salotto romano di Laetitia Pecci Blunt, moglie del principe Alberico Boncompagni Ludovisi.

L’amicizia con Mario Draghi e il premio World Statesman Award

Tra le amicizie di Kissinger spicca anche quella con Mario Draghi, di cui ha parlato durante la cerimonia di consegna del premio World Statesman Award a New York nel settembre 2022. Kissinger ha ricordato che l’amicizia tra loro è nata molti anni fa da uno scambio di panini su un volo, poiché non veniva servito cibo a bordo. Durante il suo discorso di premiazione, ha elogiato l’analisi intellettuale di Draghi sulle questioni di interesse comune e non solo sull’immediato. Alla fine del suo intervento, i due si sono abbracciati calorosamente, prima di partecipare a una cena gourmet offerta dalla Fondation American Appeal of Conscience. Quel semplice scambio di panini ad alta quota è stato l’inizio di un’amicizia duratura nel tempo.