L’influenza delle decisioni della BCE sui mutui e lo spread: scopri quanto è rilevante

L’aumento dei tassi di interesse sta influenzando i mutui, specialmente dopo dieci aumenti consecutivi. Le decisioni riguardanti l’acquisto di titoli influiscono anche sullo spread, soprattutto per un Paese con un alto debito come l’Italia. Questo potrebbe portare a tensioni sui mercati finanziari. Le notizie odierna indicano che il tasso fisso dei mutui è diventato più conveniente rispetto a quello variabile. Negli ultimi quattro mesi, il tasso medio dei mutui a tasso fisso è stato sempre inferiore a quello dei mutui a tasso variabile. Inoltre, la differenza si è ampliata nel tempo. Questo significa che coloro che hanno scelto un tasso variabile potrebbero ora trovarsi a pagare il prezzo di una scelta che potrebbe essere stata diversa. Lo spread tra i BTP italiani e i Bund tedeschi ha chiuso in rialzo a 180 punti, rispetto ai 178 punti di inizio giornata. Il rendimento dei BTP decennali italiani è aumentato di 5 punti al 4,5%. La ragione principale per l’ampio differenziale con i titoli tedeschi è la riduzione degli acquisti di titoli di Stato da parte della BCE a partire da ottobre, il che aumenterà gli interessi sul debito pubblico. Questo potrebbe costare all’Italia ulteriori 20 miliardi di euro all’anno. Gli analisti prevedono che questa tendenza continuerà ad aumentare almeno fino alla fine dell’anno, con Morgan Stanley che prevede un differenziale di oltre 200 punti base. In questo contesto, le decisioni del governo e della maggioranza che lo sostiene avranno un ruolo importante. L’implementazione dei progetti del Pnrr, la prossima manovra finanziaria e la ratifica del Mes potrebbero mitigare o esacerbare la tendenza creata dalla politica monetaria focalizzata sulla lotta all’inflazione. Risposte efficaci sulla politica economica potrebbero ridurre parte dell’aumento dello spread, mentre conflitti interni e negli accordi con il resto d’Europa potrebbero innescare una speculazione ancora maggiore.