Il 17 marzo 2025, il senatore di Azione, Marco Lombardo, ha reso noto che la proposta di legge per lo Scudo Democratico è attualmente sotto esame presso gli uffici legislativi del Senato. Questa iniziativa si propone di salvaguardare i processi democratici dalle ingerenze straniere, un tema sempre più rilevante. Lombardo, esperto in Diritto dell’Unione europea e co-autore del disegno di legge insieme a Carlo Calenda, ha enfatizzato l’urgenza di una rapida approvazione, sottolineando che il primo passo fondamentale sarà la valutazione della sua ammissibilità .
Il senatore ha affermato che “la partita più complicata” sarà quella di portare il disegno di legge in Aula, dove sarà difficile opporsi una volta superato l’esame in Commissione. Ha anche rivelato che Calenda ha già avuto colloqui con il sottosegretario Mantovano per assicurare il coinvolgimento del governo nel processo legislativo. “Non stiamo cercando di fare una battaglia identitaria. Speriamo che la legge venga approvata”, ha dichiarato.
Origini e obiettivi dello scudo democratico
La proposta dello Scudo Democratico si ispira al rapporto della Commissione di Venezia, un organo consultivo del Consiglio d’Europa, che ha analizzato la possibilità di annullare i risultati elettorali da parte delle Corti costituzionali. Lombardo ha citato il caso della Romania, dove la Corte costituzionale ha annullato un risultato elettorale, evidenziando l’urgenza di prevenire simili eventi in futuro. “Vogliamo evitare il ripetersi di fatti clamorosi”, ha affermato, sottolineando la necessità di uno strumento che tuteli i diritti democratici.
Inoltre, il senatore ha richiamato l’attenzione sul discorso programmatico di Ursula von der Leyen, che nel maggio 2024 aveva già evidenziato la necessità di una risposta europea alle minacce contro la democrazia. “Tutti i partiti che sostenevano von der Leyen, sia di centrodestra che di centrosinistra, avevano votato a favore”, ha ricordato Lombardo. Tuttavia, ha lamentato che in Italia non si sia mai avviato un dibattito serio su questo tema, nonostante l’importanza della questione.
Il ruolo di Marta Cartabia e il supporto politico
Lombardo ha annunciato l’intenzione di chiedere a Marta Cartabia, rappresentante italiana nella Commissione di Venezia, di essere audita in Commissione. L’invito è stato esteso anche a Nathalie Loiseau, presidente della Commissione parlamentare sulle ingerenze straniere. “È fondamentale avere il supporto di esperti e figure istituzionali per dare peso alla nostra proposta”, ha dichiarato il senatore.
Il sostegno politico per lo Scudo Democratico appare promettente, con Lombardo che ha ricevuto appoggio da vari esponenti, sia della maggioranza che dell’opposizione. Tra questi, ha citato il presidente della Commissione Terzi di Santagata e nomi noti come Filippo Sensi e Franceschini. “C’è consapevolezza dell’importanza di questo argomento anche tra i membri di Fdi e Fi“, ha aggiunto, pur riconoscendo che potrebbero sorgere ostacoli sia dalla maggioranza che dall’opposizione.
Lombardo ha concluso sottolineando che la proposta non ha l’intento di censurare, ma piuttosto di garantire che i cittadini siano informati riguardo a eventuali modifiche agli algoritmi dei social network o finanziamenti illeciti ai candidati. “Il cittadino deve sapere, poi può votare come preferisce”, ha affermato, ribadendo l’importanza di una democrazia trasparente e informata.