Claudio Lotito e il futuro del calcio italiano
Claudio Lotito, presidente della S.S. Lazio e senatore della Repubblica, ha lanciato un forte allerta riguardo al futuro del calcio italiano, esprimendo preoccupazioni sul crescente potere dei fondi d’investimento nel settore. Durante un intervento al Corso da Team Manager, organizzato dall’Associazione Sportiva Luiss il 28 marzo 2025, Lotito ha messo in discussione l’identità del calcio nostrano.
Il rischio delle seconde squadre
“Le seconde squadre rappresentano una follia dal punto di vista economico”, ha dichiarato Lotito. Ha evidenziato come, sebbene queste formazioni possano valorizzare i giovani talenti, i costi siano paragonabili a quelli delle squadre di prima categoria. “Possono contribuire alla crescita dei giocatori, ma alla fine si sostiene un’intera struttura senza un ritorno economico adeguato”, ha aggiunto. Secondo Lotito, il successo delle seconde squadre non è sostenibile senza risorse illimitate, paragonabili a un “pozzo di petrolio” da cui attingere fondi a pioggia.
Multiproprietà e sostenibilità
Il presidente della Lazio ha affrontato anche il tema delle multiproprietà, ricordando la sua esperienza con la Salernitana, acquistata anni fa quando era in Eccellenza. “Quando ho investito, mi hanno costretto a vendere a un prezzo ridicolo, svendendola a 10 milioni di euro in un momento surreale, a mezzanotte del 31 dicembre“, ha raccontato. Lotito ha sottolineato come il concetto di multiproprietà sia praticamente scomparso, lasciando il calcio italiano in mano a pochi, tra cui lui stesso e Aurelio De Laurentiis.
Un calcio sempre più straniero
Il presidente ha sollevato interrogativi sul futuro del calcio italiano, notando che molte squadre sono ora controllate da investitori americani. “A chi giova tutto questo? Siamo rimasti in pochi a rappresentare il vero calcio italiano“, ha affermato, esprimendo il timore che il nostro campionato possa perdere la sua essenza. “Non è più italiano, e ci si chiede perché si parli ancora di calcio italiano“, ha ribadito Lotito, mostrando frustrazione per la direzione che sta prendendo il settore.
Politica e calcio: un legame distaccato
Infine, Lotito ha chiarito la sua posizione riguardo all’influenza della politica nel calcio. “Per quanto mi riguarda, la politica non ha mai influenzato le scelte strategiche della Lazio. Parlo sempre da presidente, non da senatore”, ha precisato, sottolineando l’importanza del valore personale e dell’autorevolezza nel suo ruolo. “La preparazione e la capacità di risolvere i problemi sono ciò che conta davvero”, ha concluso, lasciando il pubblico a riflettere sulle sfide future del calcio italiano.