L’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha recentemente dato il via ufficiale al nuovo anno accademico, confermando il suo impegno nell’ottica di un internazionalismo sempre più forte, con particolare attenzione verso il continente africano. Questo approccio mira a integrare l’Africa al centro delle iniziative educative, di ricerca e di terza missione, adottando una filosofia di reciproca collaborazione. La rettrice Elena Beccalli ha sottolineato come l’ateneo si proponga di diventare un punto di riferimento istituzionale globale, attraverso alleanze strategiche e collaborazioni estese in diverse aree del mondo, con l’Africa che gioca un ruolo di primo piano nei progetti dell’università.
Il Piano Africa: un’iniziativa per la crescita e la collaborazione
Durante la cerimonia inaugurale, la rettrice Beccalli ha illustrato il “Piano Africa”, un progetto innovativo concepito per mettere il continente africano al centro delle attività dell’ateneo. Questo piano prevede il consolidamento di studi e progetti educativi, creati attraverso una rete di alleanze con università, istituzioni, imprese e comunità locali. L’obiettivo è promuovere un arricchimento reciproco, che permetta all’università di offrire percorsi formativi ai giovani africani, sia sul territorio africano che in Italia.
Il Piano Africa non si limita a formare nuovi professionisti in loco, ma si propone di diventare un polo educativo per i giovani africani di seconda generazione residenti in Europa. Questi giovani, spesso emarginati, rappresentano una risorsa cruciale per il futuro del continente e della comunità europea. Inoltre, l’università intende rendere sempre più sistematica l’integrazione di esperienze di volontariato nel curriculum dei suoi studenti, per favorire un coinvolgimento attivo e consapevole nella società. Il fine ultimo è quello di elevare la Cattolica a università europea con la più ampia presenza in Africa.
Progetti tematici e aree di intervento
Il Piano Africa si articola in vari ambiti tematici che guideranno i progetti realizzati in collaborazione con l’Africa. Le principali aree di intervento comprendono il sistema agro-alimentare, la sostenibilità ambientale, la salute, l’educazione, lo sviluppo economico, la valorizzazione della cultura locale, problemi sociali e politici e la diaspora africana in Italia. Questa pluralità di temi intende abbracciare le sfide e le opportunità dell’Africa contemporanea e favorire una cooperazione che porti benefici reciproci.
Ad esempio, nel settore agro-alimentare, l’università potrebbe avviare progetti volti a sviluppare pratiche sostenibili che migliorino la sicurezza alimentare nelle regioni africane. Nella salute, collaborazioni con istituzioni locali potrebbero contribuire a promuovere la formazione di professionisti nel campo medico e sanitario. Anche nelle aree culturali si potranno avviare scambi e progetti di studio per valorizzare il patrimonio e le tradizioni locali.
In questo modo, l’università punta a diventare un hub di conoscenza e sviluppo, offrendo un contributo significativo alla crescita e alla stabilità economica e sociale dell’Africa.
La voce di Leymah Gbowee: un messaggio di unità e rispetto
Un momento di particolare rilevanza alla cerimonia è stato segnato dall’intervento di Leymah Gbowee, Premio Nobel per la Pace nel 2011. Gbowee ha espresso il suo entusiasmo per i progetti instaurati dall’università Cattolica, sottolineando l’importanza di instaurare un partenariato basato sul rispetto reciproco. “Entrambe le parti del mondo hanno competenze da apprezzare”, ha affermato, invitando a un impegno condiviso nella costruzione di un’umanità collettiva.
La sua esperienza diretta in Africa ha fornito un chiaro messaggio: la percezione del continente come mera destinazione per l’esportazione di competenze è superata. Gbowee ha messo in risalto la ricchezza di conoscenza e talento presente in Africa, evidenziando come l’università possa trarre vantaggio da un vero scambio conoscitivo con i paesi e le comunità africane. Questo approccio non solo arricchisce gli studenti italiani, ma allo stesso tempo contribuisce a una maggiore valorizzazione delle risorse locali e delle capacità esistenti in Africa.
Le parole di Gbowee risuonano come un appello a perseguire un futuro in cui la dignità umana e la valorizzazione delle differenze siano al centro delle relazioni internazionali. In questo senso, l’università Cattolica si pone come un catalizzatore di cambiamento, pronta a esplorare nuove strade per l’educazione e la cooperazione globale.