La testimonianza di Nazia Shaheen
Il 20 marzo 2025, nell’aula della Corte di Appello di Bologna , Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, ha preso la parola per condividere i momenti drammatici che hanno preceduto la scomparsa della figlia. Le sue parole, intrise di emozione , hanno dipinto un quadro familiare complesso e lacerante. “Mi sento sotto pressione , affetta da depressione “, ha esordito, esprimendo gratitudine al presidente del tribunale, Domenico Stigliano, per aver escluso le telecamere dall’aula.
Un mattino qualsiasi
Nazia ha iniziato il suo racconto dalla mattina del 30 aprile 2021, una data che ha segnato in modo indelebile la sua esistenza. “Mi sono svegliata e ho cominciato a fare le faccende di casa”, ha spiegato. Saman, la figlia, aveva fatto colazione con il fratello e, in un momento di quotidianità , aveva manifestato il desiderio di tingersi i capelli . “Dopo che suo padre le ha portato la tinta , è andata in bagno a farsela”, ha continuato, descrivendo i dettagli di quella giornata. “Quando è uscita, si è vestita e truccata , mi ha chiesto come stava e mi ha chiesto di baciarla. L’ho baciata sulle mani e sulla guancia “.
Mentre Nazia narrava questi momenti, Shabbar Abbas, il padre di Saman, si mostrava visibilmente commosso . La madre ha raccontato come, dopo aver scherzato con il marito, Saman avesse iniziato a esprimere la sua intenzione di lasciare la famiglia . “Le ho chiesto di non parlarne, perché ogni volta che lo faceva, mi sentivo male “, ha confessato, con la voce rotta dall’emozione.
La scomparsa di Saman
Nella serata in cui Saman è scomparsa, Nazia ha ripercorso i momenti che hanno preceduto la sua uscita di casa. “Sono uscita per prendere una boccata d’aria e lei è venuta con me”, ha raccontato. Al rientro, la madre ha iniziato a piangere nuovamente. “Saman mi ha detto che avrebbe evitato di uscire quella sera, ma che sicuramente se ne sarebbe andata”. Contrariamente a quanto dichiarato da Ali, il fratello, Nazia ha affermato che non ci fu alcuna discussione accesa, ma solo il desiderio della famiglia di tenere Saman a casa. “L’unica nostra richiesta era che rimanesse con noi”, ha sottolineato.
Nazia ha anche descritto i momenti di angoscia vissuti da quel giorno. “Ho iniziato a sentirmi male e a soffrire di attacchi di panico da quando Saman è andata in comunità per la prima volta”, ha rivelato. “Quando siamo uscite, Ali ci guardava dal piano di sopra. Saman aveva in mano il suo cellulare e quello di Ali. Ha insistito che voleva andarsene e noi continuavamo a pregarla di rimanere”.
Un ultimo appello
La madre ha concluso il suo racconto descrivendo l’ultimo disperato tentativo di far rimanere Saman a casa. “Ci siamo seduti in cucina , io e il padre ai suoi piedi, implorandola di non andarsene a quell’ora tarda”, ha detto, con le lacrime agli occhi. Quella sera, la famiglia ha cercato di convincere Saman a rimanere, ma il desiderio di libertà della giovane era più forte.
Le parole di Nazia Shaheen hanno riempito l’aula di un’emozione palpabile, rivelando la fragilità di una famiglia colpita da un evento tragico e incomprensibile. La testimonianza della madre di Saman continua a gettare luce su una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica e che, a distanza di anni, rimane ancora avvolta nel mistero .