“Manikarnika Ghat: oltre 40mila visitatori annuali in un luogo dove vita e morte si incontrano”

manikarnika ghat: il ghat funerario emblematico di varanasi tra rituali sacri e tradizioni antiche, un luogo di spiritualità e cultura lungo il fiume gange.
"Manikarnika Ghat: punto di incontro tra vita e morte con oltre 40.000 visitatori annuali." "Manikarnika Ghat: punto di incontro tra vita e morte con oltre 40.000 visitatori annuali."
"Scopri Manikarnika Ghat, il luogo sacro di Varanasi dove oltre 40mila visitatori annuali esplorano il profondo legame tra vita e morte."

Manikarnika Ghat, situato nel cuore pulsante di Varanasi, rappresenta senza dubbio il ghat funerario più emblematico della città sacra dell’induismo, affacciato sulle acque del fiume Gange. Ogni anno, oltre 40.000 visitatori si recano qui per assistere a rituali che segnano la conclusione della vita terrena e il passaggio verso la moksha, la liberazione dal ciclo delle reincarnazioni, un concetto fondamentale nella filosofia induista.

Perché Manikarnika Ghat è così famoso?

La notorietà di Manikarnika Ghat affonda le radici in tradizioni antiche. Si racconta che questo luogo sia stato benedetto da Shiva e Vishnu, e che il fuoco sacro utilizzato per le cremazioni arda ininterrottamente da millenni. La custodia di questa fiamma è affidata alla comunità Dom, una casta storicamente incaricata di mantenere viva questa sacralità.

Il nome “Manikarnika” deriva da una leggenda che narra di come Lord Vishnu scavò una pozza d’acqua in questo sito, perdendo un suo orecchino, il “manikarnika” in sanscrito. Questo evento ha conferito al ghat una sacralità che trascende le sole cremazioni, collegandolo alle divinità principali dell’induismo.

Cosa vedere a Manikarnika Ghat

Le pire funerarie costituiscono il cuore di Manikarnika Ghat. Osservare le cremazioni offre uno sguardo profondo sul legame tra l’induismo e la morte, ma è essenziale mantenere un comportamento rispettoso, evitando di scattare foto o interrompere i rituali.

Accanto al ghat si erge il Tempio di Manikarnika, legato alla leggenda dell’orecchino di Vishnu. Sebbene l’accesso al tempio sia limitato, esso rimane un punto di riferimento spirituale per i devoti. Un altro elemento di grande significato è il Manikarnika Kund, il pozzo sacro creato da Vishnu e Shiva, le cui acque sono considerate purificatrici, rendendolo un luogo di pellegrinaggio.

Nonostante il suo legame con la morte, Manikarnika Ghat è anche un luogo vibrante di vita. Sacerdoti eseguono rituali, sadhu meditano in silenzio e pellegrini affluiscono per ricevere benedizioni. Un’esperienza imperdibile è un giro in barca sul Gange, specialmente all’alba o al tramonto, quando la luce dorata si riflette sull’acqua e sui ghat affollati, regalando una vista mozzafiato.

Perdersi nei vicoli circostanti è un’altra avventura da vivere. Queste stradine strette sono costellate di botteghe di fiori, spezie e piccoli templi, creando un labirinto affascinante da esplorare.

Cosa vedere a Varanasi oltre il Manikarnika Ghat

Varanasi è un tesoro di spiritualità, storia e cultura. Oltre a Manikarnika Ghat, un altro luogo imperdibile è il Dashashwamedh Ghat, dove ogni sera si svolge la spettacolare cerimonia del Ganga Aarti, un evento che incanta con fuochi, canti e offerte al fiume sacro.

Il Kashi Vishwanath Temple, dedicato a Shiva, è uno dei templi più venerati dell’induismo. La sua cupola dorata e l’atmosfera intensa di preghiera attirano un gran numero di pellegrini. Non lontano, il Ramnagar Fort, antica residenza reale, ospita un museo che offre uno sguardo sulla vita dei maharaja di Varanasi.

Infine, a pochi chilometri dalla città, si trova Sarnath, un luogo di grande importanza per il buddismo, dove il Buddha pronunziò il suo primo sermone dopo l’illuminazione. Qui si possono ammirare le rovine di antichi monasteri e la grande stupa di Dhamek, oltre a un interessante museo archeologico.

Quando visitare Manikarnika Ghat

La bellezza di Varanasi è fruibile durante tutto l’anno, ma il periodo ideale per visitare Manikarnika Ghat va da ottobre a marzo, quando il clima è più fresco e gradevole. Durante questi mesi, la città si illumina per importanti festività induiste come Diwali e Dev Deepawali.

Da aprile a giugno, il caldo può diventare opprimente, ma le attività sul ghat non si fermano mai: le cremazioni continuano incessantemente e la vita lungo le rive del Gange prosegue senza sosta. La stagione dei monsoni, che va da luglio a settembre, porta con sé abbondanti piogge che rendono i ghat scivolosi, ma l’atmosfera diventa più mistica, con il fiume che si ingrossa e avvolge la città in un’aura surreale.

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