Manovra 2025: 144 articoli di riforme in arrivo dalla Camera, dal fisco alle pensioni

La Manovra 2025, composta da 144 articoli, prevede riforme fiscali, aumenti per le pensioni minime, bonus per famiglie e investimenti in sanità e imprese, con approvazione attesa prima di Natale.
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La Manovra 2025, contenente un piano dettagliato di riforme e misure economiche, è approdata alla Camera dei Deputati, pronta ad avviare il suo iter parlamentare. Composta da 144 articoli, questa manovra si concentra su diversi aspetti cruciali per il Paese, inclusi i cambiamenti fiscali, le pensioni, i bonus per le famiglie, la sanità e il sostegno alle imprese. Il Governo ha previsto di ottenere l’approvazione da parte del Parlamento prima delle festività natalizie, con l’obiettivo di migliorare la situazione economica e sociale del Paese.

Fisco: le detrazioni fiscali riorganizzate per le famiglie

Uno dei punti salienti della Manovra 2025 riguarda il riordino delle detrazioni fiscali. Questa riforma introduce un sistema di quoziente familiare, apportando significative modifiche al calcolo delle detrazioni per i nuclei familiari con redditi superiori a 75.000 euro. Il nuovo meccanismo considera il numero di figli come elemento determinante per la determinazione delle detrazioni fiscali.

Il sistema prevede un importo base di 14.000 euro per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro. Per chi supera i 100.000 euro, l’importo si riduce a 8.000 euro. Le famiglie senza figli applicheranno un coefficiente di 0,50, mentre le famiglie con uno o due figli usufruiranno di coefficienti di 0,70 e 0,85 rispettivamente. In presenza di più di due figli, il coefficiente raggiunge il valore massimo di 1.

Ad esempio, un contribuente con un reddito di 78.000 euro e senza figli potrà beneficiare di detrazioni fino a 7.000 euro. Se il contribuente ha tre o più figli, l’importo delle detrazioni può aumentare a un massimo di 14.000 euro. Questo cambiamento mira a rendere il sistema fiscale più equo e a sostenere le famiglie, adattando la tassazione alle loro reali necessità economiche.

Aumenti per le pensioni minime: novità e dettagli

La proposta di legge prevede un incremento delle pensioni minime, portando la somma mensile a 617,89 euro. Questo cambiamento rappresenta un aumento di circa 3 euro rispetto ai 614,77 euro attualmente erogati. La rivalutazione delle pensioni minime corrisponderà a un incremento del 2,2% per il 2025, seguito da un 1,3% per il 2026. Tali aggiustamenti sono calcolati in base all’inflazione programmata e possono rappresentare un aiuto significativo per i pensionati, che si trovano a dover affrontare un costo della vita in crescita.

Le previsioni della Uil Pensionati evidenziano come l’effettivo incremento si traduca in un aiuto minimo, pari a circa 10 centesimi al giorno. Nonostante questo, si tratta di un passo verso una maggiore attenzione verso le fasce più vulnerabili della popolazione, che beneficeranno quindi di un sostegno economico diretto.

Bonus famiglia: sostegno per mamme e neogenitori

La Manovra include numerosi bonus a sostegno delle famiglie, in particolare per i neogenitori e le mamme lavoratrici. A partire da gennaio 2025, ogni genitore avrà diritto a un bonus una tantum di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato, previa verifica dell’Isee, fissato a 40.000 euro annui. Questo incentivo mira a promuovere la natalità e a supportare i nuovi nuclei familiari.

Inoltre, il bonus per gli asili nido subirà un incremento annuale di 5 milioni di euro. Le famiglie che richiederanno queste agevolazioni potranno farlo senza considerare l’Assegno unico nel calcolo del Isee. La Manovra prevede anche un’estensione della durata del congedo parentale retribuito all’80%, fino a tre mesi, sempre tenendo in considerazione le esigenze delle madri lavoratrici. Questo congedo avrà un’ulteriore espansione per le mamme di tre o più figli, permettendo di ricevere un esonero contributivo fino ai dieci anni del figlio più piccolo.

Investimenti nella sanità e nella pubblica amministrazione

Un altro aspetto fondamentale della Manovra è l’incremento delle risorse destinate alla sanità. Per il 2025, è previsto un investimento di 1,3 miliardi di euro, con incrementi che porteranno il totale a 5 miliardi nel 2026 e a 8 miliardi nel 2030. Parte di queste risorse sarà riservata ai rinnovi contrattuali per il personale sanitario, evidenziando l’impegno del Governo per riconoscere il lavoro fondamentale degli operatori del settore salute.

Inoltre, si prevede l’innalzamento dell’indennità per il personale del Servizio sanitario nazionale, con un aumento mirato sia per la dirigenza medica sia per il comparto sanitario degli infermieri. Questi aumenti sono concepiti per valorizzare le professioni della salute e incentivare i lavoratori a rimanere nel settore pubblico, che è sempre più sotto pressione.

Sostegno alle imprese e welfare

Nell’ambito delle politiche per il lavoro, la Manovra 2025 prevede la proroga della Cassa integrazione straordinaria per le imprese strategiche nazionali, comprese quelle in crisi, come l’ex Ilva di Taranto. Questo intervento supporta le aziende che stanno affrontando processi di riorganizzazione e mira a garantire la stabilità occupazionale di oltre mille lavoratori.

Sul piano del welfare, è previsto un pacchetto di misure a supporto dei dipendenti, con l’inclusione di affitti e utenze nei fringe benefit esentasse fino a 5.000 euro annui. Questo intervento è finalizzato a sostenere i lavoratori, i cui redditi non superano i 35.000 euro, trasferiti oltre 100 chilometri dalla loro residenza originale. Queste misure intendono alleviare le pressioni economiche sui lavoratori e incoraggiare un maggior accesso al lavoro.

La Manovra include anche un fondo per le calamità naturali, destinato alla ricostruzione e al supporto delle aree colpite, con un impegno di 1,5 miliardi per il 2027 e ulteriori 1,3 miliardi a partire dal 2028.

Riepilogo dei tagli ai ministeri e norme per il settore bancario

Infine, la Manovra si propone di implementare una spending review, con tagli graduali alla spesa dei ministeri: 300 milioni per il 2025, 500 milioni per il 2026 e 700 milioni per il 2027. Allo stesso tempo, si prospettano misure di rinvio per le banche, in particolare riguardo alle deduzioni fiscali per le svalutazioni dei crediti. Queste decisioni dovranno essere monitorate attentamente, poiché potrebbero avere implicazioni significative per sia la finanza pubblica che il settore bancario.

Con le scelte illustrate nella Manovra 2025, il Governo ha avviato un processo di cambiamento sostanziale per migliorare la situazione economica e sociale del Paese, cercando di affrontare le varie problematiche attuali.