“Marco Patricelli rivela i dettagli delle 30 ore che hanno cambiato tutto: Tagliare la corda”

La fuga dell’Italia: le 30 ore che cambiarono la storia del Paese

Marco Patricelli, storico e autore del libro “Tagliare la corda, storia di una fuga”, ha svelato le condotte dei vertici militari e politico-istituzionali durante le 30 ore che segnarono la storia dell’Italia. Durante la presentazione del suo libro, Patricelli ha sottolineato che nessuno si assunse la responsabilità e che non vennero dati ordini chiari, ma solo eufemismi. Questa mancanza di leadership si protrasse anche nei giorni successivi, come dimostra il fatto che la resa di Roma venne firmata da un semplice tenente colonnello.

Il libro di Patricelli, edito da Solferino, si concentra sulle condotte “prive di coraggio” di Badoglio e del re Vittorio Emanuele III. Durante quelle ore cruciali, il capo del governo e il re gettarono via il lavoro svolto dai servizi segreti italiani durante tutto il periodo che portò all’armistizio. L’autore sottolinea che non fu l’allontanamento in sé ad essere una colpa, ma il fatto che l’invasione dell’Italia fu una conseguenza diretta di quella fuga dei vertici politici-istituzionali.

Patricelli racconta anche il ruolo di Umberto II, sottolineando che non sapeva nulla di quanto stava accadendo perché solo il re poteva prendere decisioni. Quando Umberto impartì un ordine, Badoglio rispose che in quel momento lui era solo un militare e il Maresciallo d’Italia il suo comandante. Questo episodio segnò la fine della monarchia Savoia.

Durante la presentazione del libro, il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano, ha affermato che il volume fornisce una ricostruzione incalzante di uno dei giorni più dolorosi della storia italiana, ancora oggi non completamente chiarito. Pagano sottolinea l’eccezionalità di quanto accadde, poiché solo in Italia venne firmato un armistizio per alleggerire le responsabilità delle classi dirigenti.

Il giornalista e scrittore Roberto Olla ha sottolineato che questi eventi continuano ad avvicinarsi e allontanarsi da noi, a seconda del contesto storico in cui ci troviamo. Siamo tutti figli o nipoti dell’8 e 9 settembre 1943 e le conseguenze politiche di quei giorni sono ancora vive oggi. Il libro di Patricelli fornisce una precisa ricostruzione storica di quegli eventi che hanno aperto una ferita ancora aperta.