In visita a Santo Domingo, il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, ha concluso un tour in Centroamerica, che ha incluso tappe in Panama, El Salvador, Guatemala e Costa Rica. Durante il suo incontro con il presidente della Repubblica Dominicana, Luis Abinader, il tema centrale è stato la crisi migratoria che affligge l’isola caraibica, principalmente a causa della situazione in deterioramento ad Haiti.
Crisi migratoria e instabilità ad Haiti
Nel corso di una conferenza stampa congiunta, Rubio ha evidenziato la gravità della crisi migratoria, affermando che “nessun paese al mondo può tollerare questo e non si può chiedere a questo paese di accettare un’ondata migratoria così massiccia”. Le parole del Segretario di Stato sottolineano l’importanza di affrontare le cause profonde della migrazione, che in questo caso derivano dall’instabilità politica e dalla violenza che caratterizzano Haiti, dove le gang armate hanno preso il controllo di vaste aree.
Rubio ha insistito che la soluzione deve necessariamente provenire da Haiti e ha sollecitato un maggiore impegno da parte della comunità internazionale per stabilizzare il paese. “Il primo obiettivo – ha spiegato – è pacificare e porre fine a questa situazione”. In merito alla strategia proposta, il Segretario di Stato ha confermato il supporto per una missione multinazionale guidata dal Kenya, svelando anche un finanziamento di 40 milioni di dollari per sostenere tale iniziativa. Questo investimento mira a rafforzare le capacità di sicurezza e stabilità nel territorio haitiano, cercando di arginare il flusso di migranti verso la Repubblica Dominicana.
Le misure della Repubblica Dominicana contro la migrazione
Luis Abinader ha evidenziato come la Repubblica Dominicana stia affrontando il problema della migrazione in aumento e ha dichiarato che il paese non può essere lasciato solo in questa lotta. In un appello diretto alla comunità internazionale, il presidente ha chiesto un maggiore finanziamento per le forze di sicurezza multinazionali attive in Haiti, criticando l’inerzia di molti paesi di fronte alla crisi. “Haiti sta affondando, mentre una parte importante della comunità internazionale osserva passivamente dalla riva”, ha affermato, mettendo in evidenza l’urgenza di un intervento coordinato.
Per contrastare il flusso migratorio, Abinader ha implementato misure concrete, tra cui la costruzione di un muro al confine con Haiti. Questa barriera è stata progettata per limitare l’ingresso nel territorio dominicano e per gestire in modo più efficace la situazione complessa dei migranti, che spesso cercano rifugio dalla violenza e dalla povertà nel vicino paese. Le politiche del governo dominicano si concentrano così sulla sicurezza, ma anche sulla necessità di risposte internazionali più forti e cooperative.
La cooperazione internazionale nel contesto migratorio
Il tema della cooperazione internazionale è emerso come centrale nei colloqui tra Rubio e Abinader. Entrambi i leader hanno riconosciuto che la crisi migratoria non è solo un problema bilaterale, ma richiede un approccio globale, che includa tutti i paesi coinvolti, sia quelli di origine che quelli di transito e destinazione. Le recenti ondate migratorie dalla regione centrale del continente mostrano quanto sia cruciale un impegno coordinato per affrontare le cause della migrazione forzata.
A tal proposito, l’incontro ha rappresentato un punto di partenza per future discussioni su politiche di integrazione e sviluppo economico, necessarie per ridurre la dipendenza dall’emigrazione. È evidente che la situazione richiederà un intervento mirato, non solo nell’ambito della sicurezza, ma anche nel potenziamento delle infrastrutture e della governance in Haiti, per garantire che il paese possa tornare a una condizione di stabilità.
La visita di Rubio a Santo Domingo ha dunque messo in luce l’importanza di una risposta globale alla crisi in corso, evidenziando il ruolo cruciale della Repubblica Dominicana e della comunità internazionale in questo contesto complesso e in continua evoluzione.