Maria Seccardi, l’amore giovanile di Pier Paolo Pasolini, finalmente rivelata al pubblico

scoperte inedite sulle lettere di pasolini a maria seccardi rivelano un amore giovanile e un legame profondo che ha influenzato la sua vita e la sua opera.
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Un capitolo inedito della vita di Pasolini

Il nuovo libro “Pier Paolo Pasolini. Lettere a Maria Seccardi” ha finalmente portato alla luce un aspetto inedito della vita del noto intellettuale italiano, rivelando un amore giovanile che era rimasto nascosto fino ad ora. La figura di Maria Seccardi, una giovane friulana originaria di San Vito al Tagliamento, emerge attraverso un carteggio che documenta la loro relazione, iniziata nel 1948 durante gli anni di Pasolini a Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone.

Un amore inaspettato

Maria Seccardi, nata nel 1928, si innamorò di Pasolini a prima vista, un sentimento che la accompagnò per anni. Sebbene Pasolini provasse affetto per lei, la loro relazione rimase su un piano di amicizia fino a quando lo scrittore le rivelò la sua omosessualità tramite una lettera. Tuttavia, questo non fermò il loro scambio epistolare, che continuò fino alla fine degli anni ’50, rivelando un legame profondo e appassionato.

Il volume, curato da Antonella Giordano e con una prefazione di Franco Zabagli, raccoglie quindici lettere e un telegramma scritti da Pasolini a Maria, insieme a due lettere di risposta della giovane. La pubblicazione è stata resa possibile grazie al lavoro del Centro Studi Pasolini di Casarsa, che ha promosso il progetto attraverso incontri e approfondimenti, permettendo di far emergere una parte della biografia di Pasolini finora trascurata.

Un carteggio travagliato

La storia editoriale di queste lettere è stata complessa. Nel 1986, Maria Seccardi rifiutò di rendere pubbliche le missive quando Nico Naldini, cugino di Pasolini, curò il primo volume delle “Lettere“. Solo dopo la morte di Maria, avvenuta nel marzo 2022, la figlia Valentina decise di rispettare la volontà della madre e di affidare il materiale al Centro Studi Pasolini, consentendo finalmente la pubblicazione. Questo gesto è stato descritto dal Centro come “un atto di intesa sentimentale tra Maria e Pasolini che oggi si trasforma in un’opera di grande valore documentario”.

Un legame intenso e complesso

Le lettere rivelano un Pasolini vulnerabile e affettuoso, che si apre a Maria raccontando della sua vita a Roma, dei suoi progetti letterari e delle sue esperienze. La loro relazione, pur segnata dalla distanza fisica e da eventi tumultuosi, come il clamore suscitato dai fatti di Ramuscello nel 1949, rimase viva attraverso la corrispondenza. Pasolini, denunciato per corruzione di minori, abbandonò l’insegnamento e si trasferì a Roma con la madre, ma continuò a scrivere a Maria, mantenendo un dialogo profondo nonostante le difficoltà.

Il carteggio culmina in una lettera drammatica del 30 ottobre 1957, in cui Pasolini confessa a Maria la sua diversità sessuale, spiegando le sue difficoltà nei rapporti con le donne. Da quel momento, il tono delle lettere cambia, diventando più formale, fino a un telegramma del 29 settembre 1959 che segna una rottura definitiva: “Niente più Venezia. Affettuosi saluti. Pier Paolo”.

La pubblicazione di queste lettere non solo arricchisce la biografia di Pasolini, ma offre anche uno sguardo intimo su un amore giovanile che ha segnato la sua vita e la sua opera, rivelando un lato inedito di uno dei più grandi intellettuali del Novecento italiano.

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