Mariavittoria Rava: due camion di farmaci salvavita venduti per sostenere i pazienti in Haiti dopo i tagli Usaid

crisi sanitaria in haiti: interruzione dei fondi usaid mette a rischio il programma hiv e la vita di 600 pazienti vulnerabili
"Due camion di farmaci salvavita donati da Mariavittoria Rava per sostenere i pazienti in Haiti dopo i tagli Usaid." "Due camion di farmaci salvavita donati da Mariavittoria Rava per sostenere i pazienti in Haiti dopo i tagli Usaid."
mariavittoria rava sostiene i pazienti in haiti con due camion di farmaci salvavita dopo i tagli usaid del 2025

La situazione critica in Haiti

La crisi in Haiti sta raggiungendo livelli allarmanti, e a lanciare un grido d’allerta è Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava. In un’intervista con l’Adnkronos Salute, Rava ha evidenziato la drammatica interruzione dei fondi Usaid per il programma Hiv attivo presso l’ospedale Nph Saint Damien di Port-au-Prince, un centro cruciale per la salute di madri e bambini. “Ci ha sorpreso l’immediatezza con cui sono stati tolti i fondi”, ha dichiarato, sottolineando come la rapidità del taglio abbia reso impossibile trovare soluzioni alternative.

Un taglio improvviso

Il programma Hiv dell’ospedale, che fornisce assistenza a circa 600 pazienti, ha subito un duro colpo a seguito della decisione dell’amministrazione Trump di interrompere il finanziamento. Rava ha messo in evidenza che, di solito, i donatori offrono un periodo di transizione per consentire alle organizzazioni di riorganizzarsi. “Questa volta, invece, non c’è stato tempo”, ha spiegato, aggiungendo che la perdita di fondi non rappresenta solo un problema economico, ma ha anche un impatto devastante sulle vite di coloro che dipendono da queste cure.

Per affrontare l’emergenza, la Fondazione ha dovuto vendere due camion di farmaci salvavita, una misura estrema necessaria per garantire la continuità delle terapie. “Abbiamo dovuto agire in fretta per raccogliere i fondi necessari”, ha affermato Rava, evidenziando la gravità della situazione. “Questi farmaci sono essenziali per evitare la trasmissione dell’Hiv da madre a figlio”.

Le conseguenze per i pazienti

La presidente della Fondazione ha espresso la sua amarezza per la situazione attuale. “Ci sono organizzazioni che stanno cercando di mantenere attivi i loro programmi, ma molti sono costretti a interromperli, e questo può avere conseguenze devastanti”, ha avvertito. La Fondazione Francesca Rava è uno dei pochi punti di riferimento per i pazienti in cura, e la chiusura del programma Hiv rappresenterebbe un colpo mortale per la comunità locale.

Rava ha condiviso storie toccanti di pazienti che si trovano in situazioni disperate. “Una madre, in cura per Hiv, ha abbandonato la sua neonata nel nostro ospedale perché non riusciva a continuare le cure. È tornata più volte, e l’abbiamo trovata in condizioni critiche per strada”, ha raccontato, sottolineando l’impatto umano di queste decisioni politiche.

Un appello alla solidarietà

In questo contesto drammatico, la Fondazione ha lanciato un appello ai donatori affinché “adottino” uno dei 600 pazienti in cura, contribuendo così a garantire le terapie salvavita. “Stiamo chiedendo anche un piccolo aiuto per sostenere le cure”, ha dichiarato Rava, evidenziando l’urgenza di trovare risorse per continuare a operare.

La presidente ha anche messo in luce la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla gravità della situazione. “Spero che questo sia solo un momento di transizione e che in futuro si possano ripristinare i finanziamenti per i programmi più efficaci”, ha concluso, lasciando aperta la speranza di un cambiamento positivo.

La Fondazione Francesca Rava, attiva dal 2000 in memoria della sorella di Mariavittoria, continua a combattere per garantire assistenza ai più vulnerabili, ma ora più che mai ha bisogno di supporto per affrontare questa crisi senza precedenti.

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