Marisa Laurito e la Preoccupazione per i Campi Flegrei
Marisa Laurito, l’illustre attrice napoletana, ha manifestato la sua profonda inquietudine riguardo alla difficile condizione dei residenti dei Campi Flegrei, in seguito al recente terremoto che ha colpito la regione. In un’intervista con Adnkronos, Laurito ha condiviso le ansie dei suoi amici che risiedono tra Bagnoli e Pozzuoli, evidenziando come la paura e la confusione stiano permeando le loro esistenze.
Un terremoto inquietante
La notte del 13 marzo 2025, una scossa di magnitudo 4.4 ha scosso i Campi Flegrei, con epicentro a Pozzuoli. Questo evento sismico ha riacceso l’ansia tra i residenti, molti dei quali, come ha rivelato Laurito, hanno già cercato rifugio altrove. “Chi ha potuto andarsene lo ha fatto”, ha affermato, sottolineando la gravità della situazione.
L’attrice ha descritto il clima di tensione che si respira tra gli abitanti della zona: “Ho molti amici che sono isterici, è un continuo”. La sua voce, carica di empatia, ha messo in luce la vulnerabilità di chi vive in queste aree, costretti a convivere con l’incertezza e la paura di nuove scosse.
La confusione e l’incertezza
Laurito ha poi approfondito le difficoltà nel gestire un evento sismico di tale portata. “Quando accadono queste cose è molto difficile capire cosa fare”, ha dichiarato, riflettendo sull’assenza di indicazioni chiare in momenti di crisi. Nonostante ci siano persone attive nel monitorare la situazione, l’attrice ha espresso il suo scetticismo: “Mi hanno detto che c’è gente che si sta dando molto da fare, ma io che ne so?”.
La frustrazione è palpabile, e Laurito ha evidenziato come la situazione sia diventata insostenibile per chi vive a Napoli e nei dintorni. “Per le persone che abitano lì, ma anche a Napoli, è diventata una situazione davvero snervante”, ha concluso, lasciando trasparire la sua preoccupazione per il benessere della comunità .
In un contesto già difficile, le parole di Marisa Laurito risuonano come un appello alla solidarietà e alla comprensione per chi si trova a fronteggiare una realtà così complessa e spaventosa. La sua testimonianza non è solo un racconto personale, ma un riflesso delle ansie collettive di una popolazione che vive in una delle aree più sismiche d’Italia.