Marò La Torre: Strumentalizzazione del caso Enrica Lexie

Il marò Massimiliano La Torre ha presentato a Ferentino il suo libro con le memorie, nel corso di un incontro organizzato dal Centro Studi don Giuseppe Morosini con il patrocinio del Comune. Durante l’evento, La Torre ha dichiarato di voler portare la sua storia in giro per l’Italia per raccontare la verità e testimoniare ciò che realmente accadde a lui e al collega Salvatore Girone. Il marò ha affermato di non rinnegare nulla e di essere orgoglioso della bandiera che rappresenta.

La decisione di servire la Patria

La Torre ha dichiarato di essere un italiano e un militare che ha scelto di servire la Patria. Ha affermato di essere disposto a rifare altre mille volte il percorso di vita che ha fatto e di considerare il suo impegno come un modo per testimoniare ciò che è successo a partire dal 15 febbraio 2012.

La controversia internazionale

La controversia internazionale legata all’uccisione di due pescatori indiani, di cui La Torre e Girone furono accusati mentre erano imbarcati sulla petroliera italiana Enrica Lexie come nuclei militari di protezione dagli assalti dei pirati, è stata oggetto di strumentalizzazione secondo il marò. Durante l’incontro a Ferentino, La Torre ha sottolineato che ci fu molta strumentalizzazione di quanto accadde quella notte.

Il riscatto personale

Parlare in ogni città del suo libro permette a La Torre di avere il suo riscatto personale dopo tanti anni dolorosi e difficili da gestire. Il marò ha deciso di portare la sua storia in giro per l’Italia da oltre un anno per raccontare le verità e testimoniare ciò che realmente accadde a lui e al collega Salvatore Girone.

Un percorso di vita senza rimpianti

La Torre ha affermato di non rinnegare nulla e di essere orgoglioso della bandiera che rappresenta. Ha dichiarato che rifarebbe altre mille volte il percorso di vita che ha fatto, sottolineando la sua scelta di servire la Patria come militare.