Meloni e i dazi statunitensi: un’analisi necessaria
Giorgia Meloni, la premier italiana, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo ai dazi imposti dagli Stati Uniti , definendoli “una scelta sbagliata” . Tuttavia, ha anche sottolineato che non si tratta di una catastrofe . In un’intervista al Tg1 , Meloni ha evidenziato che il mercato americano rappresenta solo il 10% delle esportazioni italiane , un dato che, secondo lei, merita una riflessione approfondita. La premier ha rilasciato queste dichiarazioni dopo una giornata intensa, iniziata con un vertice con i suoi ministri e proseguita con incontri con partner internazionali .
Strategia del governo italiano
La strategia del governo italiano è focalizzata sulla ricerca di un accordo con gli Stati Uniti , evitando di rispondere ai dazi con misure simili. Meloni ha invitato Bruxelles a cambiare passo , sottolineando l’urgenza di rivedere il Patto di stabilità e di proteggere i settori più vulnerabili. La prossima settimana, il governo avrà un confronto diretto con le imprese per discutere le misure da adottare.
Pressioni e tensioni interne
Le pressioni da parte delle categorie imprenditoriali sono forti, e la maggioranza si trova a dover gestire tensioni interne . Da un lato, c’è la consapevolezza della necessità di trattare a livello europeo; dall’altro, le posizioni della Lega , che sostiene che i negoziati bilaterali siano la strada migliore. Meloni ha esortato a non “gettare benzina sul fuoco” , mentre Matteo Salvini ha convocato il suo gruppo economico, ribadendo l’importanza di tutelare gli interessi nazionali .
Reazioni ai dazi di Trump
Nonostante le critiche alla mossa di Trump , Meloni ha sperato fino all’ultimo in un trattamento più favorevole per l’ Italia . Tuttavia, ha dovuto affrontare la realtà dei dazi al 20% imposti dal presidente americano. La premier ha avvertito che reagire con “dazi contro dazi” potrebbe danneggiare l’Italia più di altri paesi e ha sottolineato l’importanza di un dialogo diretto con gli Stati Uniti per rimuovere le tariffe .
Richiesta all’Unione Europea
In questo contesto, Meloni ha chiesto all’ Unione Europea di rimuovere i dazi autoimposti e ha evidenziato le difficoltà legate al Green Deal sull’industria automobilistica. Il governo sta anche cercando di espandere l’ export verso nuovi mercati, come il Mercosur , il Vietnam , il Messico e l’ India . Durante un incontro a Palazzo Chigi , Meloni ha riunito una task force con i ministri competenti per discutere le prossime mosse.
Colloqui con il commissario europeo
In un videocollegamento da Bruxelles , il ministro degli Esteri ha informato i colleghi sui colloqui con il commissario europeo per il Commercio , presentando una lista di prodotti italiani da proteggere. Tra questi, vino , motocicli , gioielleria e settori come l’ agricoltura e il tessile , che risultano tra i più colpiti dai dazi. L’incontro con le categorie produttive avverrà sulla base di uno studio sull’impatto reale dei dazi, e si cercheranno soluzioni ottimali.
Indicazioni ai ministri
Meloni ha dato indicazioni ai suoi ministri di procedere con cautela, valutando l’atteggiamento europeo e le possibilità di trattativa con gli Stati Uniti. In assenza di una soluzione politica , saranno necessari aiuti alle imprese, e la premier ha incaricato il ministro dell’ Economia di esplorare i margini di bilancio. Tuttavia, si teme che una manovra correttiva possa comportare rischi per la stabilità economica e politica del paese.
Dazi Usa: l’Europa a rischio di un salasso da 81 miliardi
Le nuove tariffe annunciate dagli Stati Uniti potrebbero costare all’ Unione Europea oltre 81 miliardi di euro in dazi. Un alto funzionario europeo ha rivelato che le esportazioni europee , colpite da dazi teorici del 20% , potrebbero subire un impatto devastante. Con circa 290 miliardi di euro di esportazioni Ue coinvolte, si stima che gli Stati Uniti possano applicare circa 58 miliardi di dazi extra.
Il 70% delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti sarebbe colpito da queste nuove tariffe, un balzo che rappresenta una vera e propria sfida per le economie europee . La situazione è complessa e richiede una risposta coordinata da parte dell’Unione, mentre i paesi membri cercano di tutelare i propri interessi in un contesto commerciale sempre più difficile.