Messaggio tra i padri: ‘Perdono, mio figlio deve pagare’ – La storia di un’emozionante riconciliazione e il prezzo da pagare per un errore commesso

Fiori, palloncini e biglietti all'esterno dell'abitazione di Giulia Cecchettin, a Vigonovo (Venezia), 20 novembre 2023. ANSA/ MICHELE GALVAN

Padre di Filippo chiede perdono per il delitto commesso

“Mio figlio Filippo dovrà pagare per quello che ha fatto”, queste sono le parole di un padre a un altro padre, inviate tramite un messaggio WhatsApp. Questa storia riguarda la morte di una ragazza e il ragazzo che dovrà rispondere di un terribile crimine. Ma ci sono anche due famiglie coinvolte, e due padri. Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha perso sua figlia, uccisa nel modo più orribile proprio alla vigilia della sua laurea e dell’inizio della sua vita adulta. Ha dichiarato di non provare rabbia, ma solo il dolore per la perdita di Giulia: “Per me ormai non c’è più”. L’altro padre coinvolto è Nicola Turetta, che dovrà vivere con il peso insopportabile di avere un figlio che credeva perfetto, senza alcun problema a scuola o litigi. Non avrebbe mai dovuto finire così.

Nicola ha dovuto prendere il telefono e scrivere un messaggio a Gino per esprimere la sua massima partecipazione al loro dolore e la sua forte vicinanza. L’avvocato di Filippo, Emanuele Compagno, ha raccontato che Nicola ha anche chiesto perdono: “Perdono. Filippo dovrà pagare per quello che ha fatto”. Non è riuscito a dirlo a voce. Ha provato a farlo ieri sera durante la fiaccolata in memoria di Giulia a Vigonovo, cercando di parlare con lo zio di Giulia, Andrea. “Gli ho telefonato perché non riuscivo a vederlo in piazza”, ha spiegato Andrea. “Ci siamo sentiti al telefono: lui ha iniziato a piangere, ci ha chiesto scusa, perdono”.

Non avrebbe mai dovuto finire così. Giulia è morta, Filippo è nelle mani della legge e la giustizia farà il suo corso. Ma rimane lo strazio che nessun tribunale potrà alleviare, e rimangono due famiglie separate per sempre dalla lama di un coltello ma unite da una “grande dignità”. Questo è quanto racconta l’avvocato di Filippo, che ieri sera ha partecipato alla fiaccolata per Giulia insieme ai genitori del suo assistito. Nicola Turetta ha voluto essere presente per mostrare il suo rispetto e la sua vicinanza alla famiglia di Giulia. Senza formalità, come dimostra il rispetto reciproco dimostrato nei giorni precedenti e anche dopo il ritrovamento del corpo di Giulia. Era diventata parte della famiglia anche per i genitori di Filippo. “Le volevamo bene”, ha detto Nicola sulla porta della loro casa a Torreglia, in provincia di Padova. “L’abbiamo conosciuta bene. Veniva qui con Filippo. Sembravano una coppia perfetta. Siamo molto vicini a questa famiglia”.

Oggi i Cecchettin hanno deciso di ritirarsi dal turbinio mediatico per concentrarsi sul loro dolore fino al giorno del funerale di Giulia. Hanno telefonato a Pomeriggio Cinque per comunicare questa decisione: “Abbiamo deciso che da oggi fino al giorno del funerale di Giulia non parteciperemo attivamente a nessuna trasmissione perché per noi adesso è arrivato il momento del dolore. Vogliamo ricordare Giulia e concentrarci su quello che di bello ci ha dato, senza distrazioni. Avremo comunque modo di ricordarla dopo, ma fino a quel momento vorremmo stare un attimo raccolti”. Le due famiglie si sono incontrate martedì scorso a casa dei Cecchettin, abbracciandosi. Era solo il terzo giorno di ricerche dei due giovani, c’erano ancora speranze. “Avrei solo voluto andarli a riprendere entrambi vivi”, ha detto Nicola Turetta ieri sera. Non avrebbe mai dovuto finire così.