“Migranti: Il Modello Italiano per la Salute Mentale e l’Integrazione Sociale”

Il recupero della salute mentale nelle strutture di accoglienza italiane

Un nuovo studio condotto dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Roma 2, in collaborazione con diverse istituzioni, ha esaminato il recupero della salute mentale dei migranti nelle strutture di accoglienza italiane. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati su Communications Medicine di Nature, una rinomata rivista scientifica internazionale.

Caratteristiche dello studio

Lo studio è stato condotto nel 2021 su un campione di 100 migranti che sono stati sottoposti a una quarantena di 14 giorni a causa delle restrizioni legate alla pandemia di Covid-19. L’assistenza fornita dall’Asl Roma 2 è stata parte dei progetti europei Icare e Fari 2, che si occupano dei migranti ospitati nelle strutture “Barzilai” e “Bakhita” a Roma. Queste strutture offrono alloggio e integrazione prioritariamente ai migranti vulnerabili.

Principali risultati

Lo studio ha rivelato che i traumi subiti nei paesi di origine, come lesioni personali, torture e violenza, sono fattori determinanti per lo sviluppo del disturbo da stress post-traumatico (PTSD) nei migranti, più del livello sociale e dell’istruzione. Inoltre, un ambiente accogliente in strutture più piccole, con supporto sociale e psicologico, ha dimostrato di migliorare significativamente la salute mentale dei migranti affetti da PTSD. Infine, i mediatori culturali sono stati identificati come un fattore chiave per la tutela della salute mentale e per una migliore integrazione dei richiedenti asilo.

Restituire dignità e soggettività alla persona migrante

Secondo il dottor Emanuele Caroppo, psichiatra del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Roma 2 e primo firmatario dell’articolo, “un modello di accoglienza che tiene conto dei valori sociali, delle problematiche psicologiche e delle narrazioni culturali può migliorare la salute mentale e i percorsi di integrazione dei migranti. È importante restituire dignità e soggettività alla persona migrante, seguendo l’approccio di Franco Basaglia, il cui centenario della nascita sarà celebrato l’11 marzo 2024”. Pier Angela Napoli, direttore della Uoc Tutela degli stranieri e delle comunità vulnerabili dell’Asl Roma 2, ha sottolineato che la realizzazione dei progetti europei ha permesso di unire la ricerca alla missione di tutela della salute dei migranti, sperimentando nuovi modelli di assistenza multidisciplinare che possono essere replicati in altri paesi che ospitano migranti.

In conclusione, questo studio mette in luce l’importanza di un approccio olistico e attento alle esigenze dei migranti per il loro recupero della salute mentale e l’integrazione nella società di accoglienza.

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