Misure anti-terrorismo: controllo confini e obiettivi sensibili

Dopo l’attentato di Bruxelles e l’allarme bomba in una scuola ebraica a Roma, il governo italiano ha deciso di rafforzare le misure di sicurezza nel Paese. Sono stati intensificati i controlli sugli obiettivi sensibili e introdotti controlli alla frontiera con la Slovenia. In una riunione a Palazzo Chigi, presieduta dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sono stati discussi i rischi legati al terrorismo e sono state prese decisioni per aumentare la sicurezza.

Oltre 28mila obiettivi sensibili

Dopo l’attacco subito da Israele, sono stati rafforzati i dispositivi di osservazione e controllo sugli obiettivi sensibili in Italia. Sono state prese misure di prevenzione generale, soprattutto nelle aree di maggior transito come stazioni ferroviarie e aeroporti. Sono stati individuati oltre 28.000 obiettivi sensibili in Italia, di cui 205 sono israeliani, principalmente sedi diplomatiche o centri religiosi.

Controlli alla frontiera con la Slovenia

Dal 21 ottobre saranno reintrodotti i controlli alle frontiere interne con la Slovenia per un periodo di 10 giorni, prorogabili secondo il Regolamento Ue 2016/339. Questa decisione è stata presa a causa dell’aumento delle crisi ai confini dell’Europa e del livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione. Le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non sono ritenute sufficienti per garantire la sicurezza necessaria.

Sospensione del Trattato di Schengen

La premier Giorgia Meloni ha annunciato la sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa. Questa decisione è stata presa a causa dell’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, dell’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e per questioni di sicurezza nazionale.

Fotosegnalazione dei migranti sulle navi di linea

Nell’ambito dei controlli alle frontiere e dei flussi migratori, è previsto l’utilizzo di apparecchiature per il fotosegnalamento e l’identificazione anche sulle navi di linea. L’obiettivo è identificare chi arriva per evitare il trasferimento di persone di cui si ignora l’identità da Lampedusa alla terraferma.

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