L’ex primo ministro indiano Manmohan Singh, figura di spicco della politica economica del Paese, è deceduto a 92 anni. La sua morte ha scatenato un coro di tributi da parte di politici di ogni schieramento e di migliaia di cittadini che si sono messi in coda per rendere omaggio alla sua memoria. A Delhi, la residenza dell’ex premier è diventata il centro di una commemorazione collettiva che testimonia l’impatto duraturo di Singh sulla società indiana.
Un leader che ha trasformato l’India
Manmohan Singh ha ricoperto il ruolo di primo ministro dell’India dal 2004 al 2014. Durante il suo mandato, il politico ha implementato riforme economiche radicali che hanno gettato le basi per una rinascita economica nazionale. Prima di assumere la guida del governo, Singh era noto come ministro delle Finanze, dove la sua fama era già consolidata per le politiche che avevano contribuito ad aprire l’economia indiana al mondo. Le sue scelte strategiche nel campo delle politiche monetarie e fiscali hanno portato a una crescita sostenuta, posizionando l’India come una delle economie emergenti più promettenti a livello globale.
Il suo approccio era frutto di un amalgama di pragmatismo economico e visione a lungo termine, che ha conferito credibilità al governo indiano in ambito internazionale. Singh ha saputo mantenere relazioni equilibrate con le potenze globali, promuovendo paesi come gli Stati Uniti e la Cina, riuscendo a navigare in acque politiche complesse con autorevolezza e rispetto. Questo ha reso Singh un protagonista fondamentale nella scena mondiale, le cui decisioni hanno avuto ripercussioni ben oltre i confini indiani.
Tributi di una nazione in lutto
L’omaggio a Singh ha visto la partecipazione dell’intera dirigenza del Congresso Nazionale Indiano. Sonia Gandhi, accompagnata dai figli Rahul e Priyanka, ha reso omaggio rappresentando la leadership politica che ha condiviso l’arena con Singh per anni. Politici avversari, come il premier Narendra Modi, e altri esponenti di spicco, tra cui Jagdeep Dhankhar e Amit Shah, non hanno mancato di rendere il proprio rispettoso tributo. Modi ha sottolineato l’importanza del contributo di Singh per l’India attraverso un post sui social, evidenziando come il suo operato rimarrà nella memoria collettiva della nazione.
Nelle ore che hanno seguito la notizia della scomparsa, la residenza di Singh è stata affollata da una folla commossa in cerca di un momento di riflessione e rispetto per un leader il cui operato è stato fondamentale nel dare forma al Paese moderno. La collettività si è unita in manifestazioni di cordoglio, testimoniando l’affetto e la gratitudine per un politico che ha saputo incarnare l’aspirazione di molti indiani verso un futuro migliore.
I preparativi per l’ultimo saluto
Il rito funebre di Manmohan Singh è previsto per domani, ma sono già in atto preparativi meticolosi. Il corpo dell’ex premier, ricoperto da un tricolore indiano, si trova in una bara adornata da fiori freschi, simbolo di rispetto e onore. Questo ultimo saluto, che si terrà a Delhi, attende anche una delle figlie di Singh, attualmente negli Stati Uniti, per unirsi alla cerimonia commemorativa.
La scomparsa di Singh segna la fine di un’epoca per la politica indiana, ma il suo lascito continuerà a influenzare le future generazioni di leader e cittadini. Le immagini del suo funerale costituiranno un momento toccante nel cammino politico del Paese, richiamando l’attenzione su quanto un solo individuo possa influenzare il corso della storia nazionale. La comunità indiana si prepara a dire addio a un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio del Paese, lasciando un’impronta che sarà difficile da dimenticare.