Morto a 84 anni Rudolph Isley, fondatore Isley Brothers

Il cantante statunitense Rudolph Isley, famoso per la sua voce soave che ha impreziosito i successi del gruppo soul e funk degli Isley Brothers, è morto mercoledì 11 ottobre all’età di 84 anni nella sua casa di Chicago. Rudolph, oltre ad essere un talentuoso cantante, è stato anche coautore di molte delle più importanti canzoni della band. La notizia della sua morte è stata confermata dal fratello Ernie. Con la scomparsa di Rudolph, Ronald ed Ernie sono gli unici fratelli rimasti della band.

Il ruolo di Rudolph Isley negli Isley Brothers

Rudolph Isley ha ricoperto un doppio ruolo nel gruppo vocale degli Isley Brothers: oltre ad essere un cantante dalle armonie melliflue, è stato anche coautore di molti dei loro più grandi successi a partire dagli anni ’50. Tra le canzoni firmate da Rudolph ci sono “This Old Heart of Mine (Is Weak for You)”, “Footsteps in the Dark” e “That Lady”. Le canzoni degli Isley Brothers, tra cui “I’ve Got to Get Myself Together”, “It’s a Disco Night (Rock Don’t Stop)”, “Harvest For The World” e “Fight The Power”, sono state spesso campionate nell’hip hop a partire dagli anni ’90.

La storia degli Isley Brothers

Gli Isley Brothers sono stati uno dei gruppi più influenti della musica pop. Fondati nel 1954 a Cincinnati, nello stato dell’Ohio, dai fratelli Ronald, O’Kelly, Vernon e Rudolph Isley, il gruppo ha attraversato diverse fasi musicali, passando dal gospel al soul della Motown, per poi abbracciare il grintoso R&B e il funk. Nel corso degli anni, si sono aggiunti alla band anche i fratelli minori Ernie e Marvin, e il cognato Chris Jasper alle tastiere.

L’estetica degli Isley Brothers

Oltre alla loro musica, gli Isley Brothers hanno contribuito a definire l’estetica afroamericana del soul e del funk. Negli anni ’70 e ’80, il gruppo si esibiva indossando sfarzose camicie, pellicce, giacche e pantaloni con lustrini e paillettes, ma anche bastoni da passeggio ed estrosi cappelli bianchi.

Gli Isley Brothers e i loro successi

Negli anni ’60, gli Isley Brothers hanno ottenuto un grande successo con la cover di “Twist and Shout”, originariamente registrata dai Top Notes. La loro versione della canzone è diventata un punto fermo dei loro spettacoli dal vivo e i Beatles l’hanno registrata come traccia di chiusura del loro album di debutto. Nel corso degli anni, gli Isley Brothers hanno continuato a produrre successi come “It’s Your Thing” e hanno fatto cover di inni rock come “Love The One You’re With” di Stephen Stills e “Lay Lady Lay” di Bob Dylan.

La carriera solista di Rudolph Isley e la fine degli Isley Brothers

Dopo la morte di O’Kelly nel 1986, Rudolph Isley ha deciso di seguire la sua ambizione di diventare un pastore cristiano protestante. Ha continuato a cantare principalmente in chiesa e ha lasciato la guida della band al fratello Ronald. Rudolph ha pubblicato un album religioso intitolato “Shouting for Jesus” nel 1996 ed è stato inserito nella Rock ‘n’ Roll Hall of Fame insieme ai suoi fratelli nel 1992.