Musica e Costituzione: 75 anni di storia celebrati al Quirinale con il Presidente Mattarella

La musica e l’arte celebrano il 75º anniversario dell’Associazione fonografici italiani

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ospitato oggi l’Associazione fonografici italiani per festeggiare il loro 75º anniversario nella sala di Augusto al Quirinale. In un evento che ha coinciso con l’età della Costituzione italiana, il Capo dello Stato ha sottolineato l’importanza dell’arte e della musica nel dare senso alla vita sociale del paese.

Durante il suo discorso, Mattarella ha evidenziato come la musica sia un rifugio dalla realtà, ma anche un modo per comprenderla meglio e amplificarne il valore e la portata. Ha sottolineato che l’arte e la musica non conoscono confini e che il loro messaggio unificante è un grande contributo alla vita internazionale, soprattutto in un periodo storico segnato da tensioni e violenza.

Il Presidente ha anche sottolineato che l’arte non tollera confini nemmeno al suo interno, poiché non è possibile distinguere tra i vari ambiti artistici. Ha evidenziato la presenza di cantanti, autori, parolieri, compositori e molti altri professionisti nel settore musicale, dimostrando così che l’arte è refrattaria ai confini e alle limitazioni.

Nella sala di Augusto erano presenti molti artisti che hanno segnato la storia della musica italiana negli ultimi 75 anni, da ‘I Cugini di campagna’ ad Aleandro Baldi, da don Backy ai ‘Matia Bazar’, dai Jalisse a Gatto Panceri e molti altri. Dopo i discorsi ufficiali, gli ospiti hanno cantato per il Presidente la celebre canzone ‘Volare’ e intonato alcuni successi come ‘Anima mia’ e ‘I Watussi’.

Mattarella ha concluso il suo intervento ricordando i vecchi tempi dei dischi in vinile e dei 78 giri, ma ha sottolineato che, nonostante i cambiamenti negli strumenti e nei mezzi, la musica rimane un valore fondamentale che garantisce la continuità della civiltà.

In questo evento, l’Associazione fonografici italiani ha celebrato il suo importante traguardo e ha dimostrato ancora una volta il potere unificante e il valore sociale dell’arte e della musica.