Naufragio Cutro: Regione Calabria si costituirà parte civile per il disastro marittimo

Croci sul luogo del naufragio a Steccato di Cutro. Cutro, Crotone, 9 marzo 2023. ANSA/CARMELO IMBESI

La Regione Calabria si costituirà parte civile nel processo sul tragico naufragio del barcone carico di migranti avvenuto il 26 febbraio scorso al largo della costa di Cutro, nel Crotonese. Nel disastro hanno perso la vita 94 persone, tra cui molti bambini, e ci sono stati anche una decina di dispersi.

La decisione è stata presa dalla Giunta regionale su proposta del presidente Roberto Occhiuto. “La tragedia di Cutro ha scosso l’intero Paese: 94 morti accertati, molte donne e bambini tra le vittime, e 80 sopravvissuti che, nella maggior parte dei casi, hanno dovuto piangere la perdita di un proprio caro”, ha dichiarato Occhiuto. “In quell’occasione, la Calabria ha dimostrato una straordinaria solidarietà e accoglienza. Tutto il Paese ha potuto sperimentare di persona il grande cuore della nostra regione. Abbiamo ritenuto giusto dare concretezza ai sentimenti dei calabresi costituendoci parte civile nel processo penale”.

La decisione di costituirsi parte civile nel processo dimostra l’impegno della Regione Calabria nel cercare giustizia per le vittime del naufragio e per le loro famiglie. La tragedia ha suscitato un profondo sconvolgimento in tutto il Paese, mettendo in luce la drammatica situazione dei migranti che cercano di raggiungere l’Europa attraverso rotte pericolose e spesso mortali. La Calabria, con la sua posizione geografica, è una delle regioni più colpite da questo fenomeno e ha sempre dimostrato una grande solidarietà verso i migranti, offrendo loro assistenza e accoglienza.

La costituzione di parte civile nel processo penale permetterà alla Regione Calabria di partecipare attivamente alle indagini e al dibattimento, al fine di ottenere una chiara ricostruzione dei fatti e una condanna per coloro che sono responsabili di questa tragedia. È un segnale forte che la Calabria invia al resto del Paese e all’Europa, per ribadire l’importanza di affrontare il tema dell’immigrazione in modo umano e solidale, garantendo la sicurezza e la dignità di tutte le persone coinvolte.

La decisione della Regione Calabria di costituirsi parte civile nel processo sul naufragio di Cutro è un gesto di solidarietà e di impegno per la giustizia. È un modo per onorare la memoria delle vittime e per cercare di prevenire futuri tragici eventi simili. La Calabria continua a dimostrare la sua generosità e la sua volontà di fare la propria parte per affrontare la complessa questione dell’immigrazione, nella speranza che un giorno non ci siano più tragedie come quella di Cutro.