I dati recenti elaborati dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica, in collaborazione con Fondazione Edison, tracciano un quadro ottimistico ma anche sfidante per il settore della nautica italiana. Durante l’assemblea privata di questa mattina, il presidente Saverio Cecchi ha presentato i numeri significativi che attestano la ripresa e la crescita del comparto, evidenziando le sue enormi potenzialità . I risultati del 2023 sono stati accolti con soddisfazione, ma si profilano alcune criticità per il prossimo futuro.
Record storici: fatturato e export della nautica
Il 2023 si è rivelato un anno straordinario per l’industria nautica italiana, con un fatturato che ha toccato l’apice di 8,33 miliardi di euro. Questo rappresenta un incremento di 1 miliardo rispetto all’anno precedente, il 2022, che già si era contraddistinto per una crescita del 20% rispetto al 2021. Anche il settore dell’export ha riscontrato risultati eccezionali, raggiungendo un valore di 4,23 miliardi di euro, segno che la nautica italiana continua a guadagnare terreno nei mercati internazionali.
Tuttavia, l’ufficio studi prevede una normalizzazione della crescita per il 2024. Saverio Cecchi ha sottolineato che il comparto dei superyacht chiuderà l’anno in modo positivo, mentre la produzione di unità fino a 24 metri subirà un assestamento, con possibili flessioni nei segmenti più piccoli, battendo un colpo d’allerta sulla necessità di affrontare questa transizione con prontezza.
Semplificazioni burocratiche richieste per stimolare il mercato
Per creare un ambiente più favorevole alla crescita del settore, Cecchi ha evidenziato l’importanza di interventi mirati che coinvolgano attivamente il Governo e vari Ministeri. Le richieste riguardano la semplificazione delle procedure burocratiche e la riduzione dei costi per i diportisti, operazioni necessarie per incentivare il mercato interno della nautica.
L’associazione sta già ottenendo risultati concreti, come dimostra l’approvazione del Regolamento di attuazione al Codice. Il presidente ha messo in evidenza la perseveranza e l’approccio collaborativo dell’associazione nel lavorare a stretto contatto con le amministrazioni pubbliche per assicurare il supporto necessario al settore.
Sfide da affrontare: il confronto con le istituzioni
Mentre si registrano progressi significativi, Cecchi ha anche evidenziato alcune problematiche emerse nel dialogo con le istituzioni. Alcuni segmenti della nautica stanno affrontando difficoltà indesiderate, come le recenti decisioni del Ministero della Salute che ha bloccato i corsi per il conseguimento del Titolo professionale semplificato. Allo stesso modo, l’Agenzia delle Entrate non ha ancora fornito risposte chiare dopo un anno di attesa.
Cecchi ha affermato con determinazione che sostenere il settore nautico non è solo una necessità per chi opera nel campo, ma rappresenta un autentico servizio per tutto il Paese. La nautica, infatti, non è solo un settore economico, ma un elemento fondamentale per l’immagine e l’economia dell’Italia, paese da sempre legato al mare e alla tradizione marittima.
I dati e le osservazioni presentate all’assemblea confermano che, sebbene ci siano sfide da affrontare, le potenzialità del settore nautico sono notevoli. Con l’impegno e la determinazione di tutte le parti coinvolte, il futuro della nautica italiana appare ricco di opportunità e nuove prospettive.