Il calo del reddito delle famiglie italiane
Nel quarto trimestre del 2024, le famiglie italiane hanno vissuto un notevole declino del reddito disponibile, un fenomeno che non si registrava dal 2020. Secondo i dati forniti dall’Istat, il reddito ha mostrato una contrazione sia in termini nominali che, in modo più marcato, in termini reali. Questa situazione ha portato a una diminuzione della propensione al risparmio, che, sebbene in calo, rimane comunque superiore ai livelli pre-pandemia.
Un dato sconcertante
Analizzando i numeri, il reddito delle famiglie consumatrici ha subito una flessione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. In controtendenza, i consumi sono aumentati dell’0,7% in termini nominali. Questo contrasto suggerisce una certa resilienza nei comportamenti di spesa, nonostante la riduzione del reddito. La propensione al risparmio, fissata all’8,5%, ha registrato una diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, un chiaro segnale di crescente pressione economica sulle famiglie.
Inflazione e potere d’acquisto
Un altro aspetto rilevante è l’andamento dei prezzi al consumo. L’indice misurato dal deflatore implicito dei consumi delle famiglie ha mostrato un incremento dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. Questo aumento ha avuto un impatto diretto sul potere d’acquisto, che ha subito una flessione dello 0,6%. Le famiglie si trovano quindi a fronteggiare un contesto economico più difficile, dove i costi crescenti si sommano a un reddito in diminuzione.
Situazione delle aziende
Per quanto riguarda il settore aziendale, le notizie non sono completamente negative. La quota di profitto delle società non finanziarie è stimata al 42,4%, con una leggera diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, il tasso di investimento ha mostrato un segnale positivo, attestandosi al 22,1%, in aumento di 0,3 punti percentuali. Questo potrebbe indicare una certa fiducia da parte delle aziende nel futuro, nonostante le difficoltà attuali.