Netanyahu di Israele avverte: “L’assedio di Gaza è solo l’inizio”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’assedio di Israele a Gaza, in risposta all’attacco di Hamas, “è solo l’inizio”. Non ha specificato se seguirà un’invasione di terra, ma ha avvertito che i prossimi giorni saranno difficili per lo Stato ebraico e potrebbero portare a un conflitto di lunga durata.

Israele ordina un “assedio totale” a Gaza

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ordinato un “assedio totale” alla Striscia di Gaza, interrompendo la fornitura di gas, acqua e carburante in risposta all’attacco di Hamas. Secondo il Jerusalem Post, sono stati ritrovati i corpi di circa 1.500 terroristi palestinesi in territorio israeliano vicino al confine di Gaza.

Bombardamenti israeliani anche nel sud del Libano

Secondo Al Jazeera, ieri sono stati effettuati bombardamenti israeliani nel sud del Libano. L’esercito israeliano ha confermato che i suoi elicotteri hanno condotto raid su diversi siti in territorio libanese dopo il tentativo di infiltrazione di un gruppo di sospetti “terroristi”. L’esercito ha colpito diversi obiettivi armati che si erano infiltrati attraverso il confine settentrionale.

La posizione di Israele sugli ostaggi e l’ultimatum di Hamas

Il governo israeliano sta lavorando per ottenere una “evoluzione completa” della situazione degli ostaggi catturati da Hamas. Il generale a riposo Gal Hirsh, incaricato di coordinare gli sforzi per i rapiti e i dispersi, ha dichiarato che si sta lavorando “nel mezzo di questa guerra difficile”. Israele ha deciso che gli attacchi contro gli obiettivi terroristici a Gaza saranno condotti con grande forza e ampiezza, anche a costo di mettere a rischio gli ostaggi israeliani.

Hamas ha annunciato un ultimatum, minacciando di giustiziare un prigioniero israeliano per ogni bombardamento su case di civili effettuato senza preavviso. Il portavoce delle Brigate al-Qassam, Abu Obaida, ha dichiarato che non negozieranno sugli ostaggi sotto il fuoco israeliano e ha sottolineato che Hamas tiene un gran numero di ostaggi nei luoghi di detenzione.

Vertice a 5 sulla crisi

Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha partecipato a una riunione telefonica con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il primo ministro britannico Rishi Sunak, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Durante la riunione, i cinque leader hanno espresso un fermo sostegno ad Israele e una condanna degli atti criminali di Hamas. Si è discusso delle iniziative politiche da intraprendere e della tutela degli ostaggi, con l’obiettivo di creare le condizioni per una regione pacifica.

Gli Stati Uniti non invieranno truppe, ma forniranno aiuti a Israele

Gli Stati Uniti non hanno intenzione di intervenire sul campo in risposta agli attacchi di Hamas, ma forniranno aiuti a Israele nei prossimi giorni. Secondo il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale Usa, John Kirby, l’Iran è complice degli attacchi di Hamas, anche se non ci sono prove dirette della sua partecipazione. Il presidente Biden ha reso noto che ci sono 11 vittime statunitensi, ma il bilancio potrebbe peggiorare. Gli Stati Uniti sono preoccupati per la sorte degli americani dispersi, che potrebbero essere ostaggi di Hamas.

Bilancio delle vittime

Il bilancio delle vittime dell’attacco di Hamas in Israele è salito a 900 morti e 2.600 feriti. Solo al rave attaccato vicino al confine con Gaza, si contano 260 morti. In risposta, Israele ha condotto raid aerei sulla Striscia di Gaza e in Cisgiordania, causando la morte di almeno 687 palestinesi e il ferimento di 3.726 persone, secondo il ministero della Sanità di Gaza.