Dichiarazioni controversie del Ministro Nordio
Le recenti affermazioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, hanno innescato un acceso dibattito politico e sociale in Italia, generando una forte indignazione tra le forze di opposizione e le associazioni che combattono contro la violenza di genere. Durante un convegno a Salerno, Nordio ha dichiarato che “alcune etnie non hanno la nostra sensibilità verso le donne”, commentando i tragici eventi di femminicidio che hanno colpito il paese, tra cui gli omicidi di Sara Campanella, una giovane di 22 anni accoltellata a Messina, e di Ilaria Sula, un’universitaria uccisa a Roma dal suo ex fidanzato di origini filippine.
Reazioni immediate e critiche
Il ministro ha tentato di minimizzare le polemiche, definendo le critiche “banali” e non meritevoli di commento. Tuttavia, le sue parole hanno suscitato una reazione immediata da parte delle deputate e senatrici del Partito Democratico, che hanno etichettato le affermazioni di Nordio come “irricevibili e tristi”. Queste esponenti hanno chiesto una netta presa di distanza da parte del governo, evidenziando che la maggior parte dei femminicidi in Italia è commessa da uomini italiani che non accettano di essere lasciati.
Le risposte delle associazioni
La rete nazionale di centri antiviolenza “Dire” ha risposto alle dichiarazioni del ministro, affermando che concentrare l’attenzione sulla provenienza etnica degli autori di violenza non è utile per il cambiamento. L’associazione ha criticato anche il disegno di legge proposto dal governo, che introduce il reato di femminicidio, sostenendo che sono necessarie misure più efficaci e un approccio collaborativo con i centri antiviolenza.
Anche Actionaid ha rincarato la dose, sottolineando che il piano strategico nazionale contro la violenza maschile sulle donne è scaduto nel 2023 e il governo non ha ancora presentato un nuovo piano. Telefono Rosa ha aggiunto che la violenza è un fenomeno trasversale che colpisce tutte le donne, indipendentemente dalla loro origine.
Critiche da parte di esperti e politici
Le critiche non si sono fermate qui. La presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio, Elena Bonetti di Azione, ha definito le parole di Nordio come “xenofobe”, evidenziando un’ignoranza sulla composizione sociale del fenomeno. Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha ricordato che nel 2024, su 99 donne uccise, 83 erano vittime di uomini italiani, mentre solo 16 erano stranieri.
Sostenitori e altre opinioni
Dall’altra parte, il ministro Nordio ha trovato sostenitori tra le fila di Fratelli d’Italia. Imma Vietri, capogruppo in commissione Affari Sociali, ha difeso le affermazioni del guardasigilli, affermando che le differenze culturali e religiose possono influenzare le sensibilità nei confronti delle donne.
Infine, il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, ha spostato l’attenzione su un altro aspetto, dichiarando che i cittadini stranieri condannati per reati devono scontare la loro pena nei paesi d’origine, poiché in alcune carceri italiane il 40% dei detenuti è straniero. Cirielli ha elogiato il lavoro di Nordio, sottolineando la sua sensibilità verso il tema della civiltà nelle carceri.