Nuova missione navale europea nel Mediterraneo: l’Italia fa richiesta. Precedente di Sophia.

Il governo italiano, guidato dalla premier Giorgia Meloni, ha proposto l’idea di una nuova missione navale nel Mediterraneo per contrastare la spinta migratoria verso l’Europa. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani e quello dell’Interno Matteo Piantedosi hanno sottolineato l’importanza di bloccare le partenze per affrontare il problema.

Piantedosi: una nuova missione navale è necessaria

Secondo il ministro dell’Interno Piantedosi, la rotta del Mediterraneo centrale rende difficile l’idea di un blocco navale senza la collaborazione dei paesi di partenza dei flussi migratori. Tuttavia, l’Italia ha proposto una nuova missione navale con caratteristiche diverse rispetto al passato, come indicato dalla presidente della Commissione europea Von Der Leyen.

Durata e fine dell’Operazione Sophia

L’ultima missione navale con caratteristiche simili è stata l’Operazione Sophia, avviata nel 2015 e terminata il 31 marzo 2020. L’operazione era finalizzata al contrasto al traffico illecito di esseri umani nel Mediterraneo centrale, ma è stata interrotta a causa della mancanza di mezzi e dei dissidi tra gli Stati membri riguardo ai soccorsi in mare.

Obiettivo principale e partecipanti

L’obiettivo principale dell’Operazione Sophia era contrastare il traffico illecito di esseri umani e contribuire alla stabilità e sicurezza in Libia. La missione coinvolgeva la portaerei italiana Cavour, la nave idrografica britannica Enterprise e le unità tedesche Werra (nave ausiliaria) e Schleswig-Holstein (fregata).

La nascita dell’Operazione Sophia

L’Operazione Sophia è stata avviata il 18 maggio 2015, poche settimane dopo il tragico naufragio di oltre 800 migranti nel Canale di Sicilia. L’Italia era alla guida dell’operazione, con Roma come quartier generale. Jean-Claude Juncker era a capo della Commissione europea e Federica Mogherini guidava il Servizio di Azione Esterna.

In conclusione, il governo italiano propone una nuova missione navale nel Mediterraneo per affrontare la spinta migratoria verso l’Europa. L’idea è quella di creare una missione con caratteristiche diverse rispetto all’Operazione Sophia, che è terminata nel 2020.