A Garlasco, il caso di Chiara Poggi , tragicamente uccisa nel 2007, riemerge con forza. Andrea Sempio , amico del fratello della vittima, è stato nuovamente coinvolto nelle indagini, a quasi diciotto anni dall’evento che ha scosso l’Italia. Il 13 marzo 2025, Sempio dovrà sottoporsi a un test salivare e a un tampone, come disposto dal giudice, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia dalla procura di Pavia . La famiglia Poggi, rappresentata dai genitori Rita e Giuseppe , ha espresso preoccupazione: “Si riapre un calvario”.
Il Dna sotto le unghie della vittima
La vicenda di Chiara ha visto al centro Alberto Stasi , condannato nel 2015 a 16 anni di carcere, in un lungo processo che ha attraversato cinque gradi di giudizio. Stasi sta attualmente scontando la sua pena nel carcere di Bollate . L’attenzione su Sempio è riemersa a seguito di un’indagine difensiva condotta dai legali di Stasi , che hanno presentato un esposto riguardante un profilo di DNA maschile trovato sotto le unghie di Chiara . Questo DNA , stando a quanto riportato, corrisponderebbe a quello di Sempio , il quale ha dichiarato di essere “sconvolto” dalla situazione. Sempio , oggi 37enne, era già stato indagato otto anni fa, ma il caso era stato archiviato. Le nuove indagini sono state avviate grazie a un’analisi più approfondita delle tracce genetiche, utilizzando tecnologie moderne. I legali di Sempio , Angelo e Fabio Giarda , hanno evidenziato la corrispondenza tra il DNA trovato e il profilo genetico del giovane, il quale era stato prelevato in modo piuttosto discutibile, attraverso il furto di una bottiglietta d’acqua e altri oggetti da un bar.
Nel 2016, la procura di Pavia aveva deciso di archiviare il caso, nonostante le richieste di riapertura da parte della difesa. Il giudice Fabio Lambertucci aveva confermato l’archiviazione nel marzo 2017, dopo aver esaminato le intercettazioni telefoniche e ambientali. Tuttavia, ora la procura ha deciso di riaprire il caso, sostenendo che le nuove tecnologie potrebbero fornire risultati diversi.
Le nuove tecnologie
Le consulenze attuali, che analizzano nuovamente le tracce genetiche, sembrano convergere su Sempio . Tuttavia, il decreto di archiviazione di otto anni fa evidenziava già delle incongruenze. I risultati del genetista De Stefano avevano messo in dubbio l’affidabilità delle prove, suggerendo che le tracce potessero essere state contaminate. Anche se il DNA di Stasi fosse stato trovato, non sarebbe stato considerato una prova decisiva.
Inoltre, il giudice ha sottolineato che il materiale genetico rinvenuto era di quantità talmente ridotta da suggerire un contatto indiretto piuttosto che diretto. Sempio e Chiara Poggi avevano infatti condiviso un computer in casa Poggi , il che potrebbe spiegare la presenza di tracce genetiche.
Lo scontrino del parcheggio e la bici
Il decreto di archiviazione ha anche messo in discussione le incongruenze relative agli alibi di Sempio il giorno dell’omicidio. Secondo le indagini, Sempio era a casa con il padre fino alle 9:50, per poi recarsi a Vigevano , dove ha pagato il parcheggio, come dimostrato dallo scontrino. Questo elemento è cruciale, poiché colloca Sempio lontano dalla scena del crimine al momento dell’omicidio.
In aggiunta, si è notato che l’autore del delitto indossava scarpe di numero 42, mentre Sempio porta scarpe di numero 44. Inoltre, mentre Sempio possedeva una bicicletta rossa, la bici vista nei pressi della casa di Poggi era di colore nero e di tipo femminile. Questi dettagli sembrano rendere poco plausibile l’ipotesi di un coinvolgimento diretto di Sempio nell’omicidio.
La complessità del caso di Chiara Poggi continua a suscitare interrogativi e tensioni, mentre le nuove indagini si sviluppano in un contesto già segnato da anni di battaglie legali e dolorose verità .