Il 28 marzo 2025, durante il European Lung Cancer Congress (ELCC), sono stati rivelati risultati incoraggianti sul trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule ( NSCLC ) avanzato. Lo studio di fase 3, noto come Mariposa , ha dimostrato che la combinazione di amivantamab e lazertinib può portare a un significativo miglioramento della sopravvivenza globale dei pazienti rispetto al trattamento standard attualmente in uso, rappresentato da osimertinib.
I risultati dello studio Mariposa
I risultati dello studio Mariposa indicano che la combinazione di amivantamab e lazertinib ha prolungato la sopravvivenza globale ( OS ) rispetto a osimertinib, con una mediana di sopravvivenza che potrebbe arrivare fino a 4 anni, rispetto ai 3 anni osservati con il trattamento standard. Questo rappresenta un progresso notevole, considerando che la mediana di sopravvivenza per i pazienti trattati con osimertinib è stata di 36,7 mesi, in linea con studi precedenti.
Filippo de Marinis, direttore della Divisione di Oncologia Toracica presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, ha commentato che i tassi di sopravvivenza ottenuti con questa nuova combinazione suggeriscono un potenziale aumento dell’aspettativa di vita per i pazienti. De Marinis ha anche evidenziato come il divario tra le curve di sopravvivenza stia ampliandosi, sottolineando l’importanza di questo trattamento nel migliorare gli esiti clinici.
Un trattamento innovativo e senza chemioterapia
La combinazione di amivantamab e lazertinib rappresenta l’unica opzione priva di chemioterapia che ha mostrato miglioramenti significativi nella sopravvivenza globale . Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di Onco-ematologia dell’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, ha affermato che i dati recenti confermano come questa combinazione possa prolungare la vita dei pazienti di almeno un anno rispetto a osimertinib, segnando un passo avanti nella gestione del carcinoma polmonare .
Con un follow-up medio di 37,8 mesi, i pazienti trattati con amivantamab e lazertinib hanno mostrato una riduzione del 25% del rischio di decesso rispetto a quelli che hanno ricevuto osimertinib. Inoltre, il 56% dei pazienti in trattamento con la nuova combinazione era vivo a 3 anni e mezzo, rispetto al 44% di quelli trattati con osimertinib.
Un futuro di speranza per i pazienti
Joshua Bauml, Vice Presidente e Leader dell’Area Malattie del Polmone per Johnson & Johnson Innovative Medicine , ha dichiarato che attualmente solo il 20% dei pazienti con NSCLC avanzato e mutazione dell’ EGFR sopravvive oltre i 5 anni. I risultati dello studio Mariposa potrebbero contribuire a modificare questa statistica, offrendo ai pazienti e alle loro famiglie la speranza di un prolungamento della vita e la possibilità di ritardare l’inizio della chemioterapia .
In sintesi, i risultati presentati al congresso rappresentano una svolta significativa nella lotta contro il carcinoma polmonare non a piccole cellule , con la combinazione di amivantamab e lazertinib che si profila come un potenziale nuovo standard di cura.