Nuraghi: un miliardo di Pil annuo per la Sardegna

Secondo un’analisi di OC&C ed Eumetra, il riconoscimento Unesco per i nuraghi potrebbe portare un miliardo di euro all’anno al Pil della Sardegna. Attualmente, il patrimonio archeologico sardo è sconosciuto alla metà dei turisti che visitano l’isola, ma valorizzarlo potrebbe attirare un flusso di 1,5-2 milioni di turisti l’anno. Questo incremento beneficerebbe soprattutto le zone interne, che sono le più colpite dalla crisi economica.

La civiltà nuragica come marchio per la Sardegna

La civiltà nuragica ha un grande potenziale inespresso e potrebbe diventare un fattore decisivo per cambiare il modello di sviluppo economico dell’isola. Secondo il rapporto presentato da OC&C ed Eumetra, la valorizzazione dei nuraghi potrebbe portare circa 2.500 euro all’anno per ogni famiglia sarda. Inoltre, l’inserimento dei nuraghi nella lista dei beni patrimonio dell’umanità dell’Unesco potrebbe aumentare la propensione dei visitatori a visitare i siti archeologici.

Il gap rispetto ad altri siti archeologici italiani

Nonostante il potenziale, i nuraghi attirano solo 400.000 visitatori l’anno, a differenza di siti come Pompei, Alberobello e Matera che attirano milioni di visitatori. Per cogliere appieno il potenziale dei nuraghi, è necessario un piano di investimenti adeguato e un programma a lungo termine con una chiara regia.

L’investimento di immagine per la Sardegna

Secondo il presidente dell’Associazione La Sardegna verso l’Unesco, Pierpaolo Vargiu, investire sull’identità e sul paesaggio nuragico potrebbe portare a un nuovo posizionamento del brand dell’isola. Questo avrebbe ricadute positive non solo nel settore turistico, ma anche sull’economia generale, generando benessere diffuso.

La sfida di cambiare il percepito collettivo della Sardegna

La sfida principale è cambiare l’immagine della Sardegna nel mondo e far conoscere il patrimonio nuragico, che può portare a uno sviluppo economico sostenibile senza dover aggiungere nuove costruzioni.