Olivia Hussey, celebre per il suo ruolo di Giulietta nel film “Romeo e Giulietta” diretto da Franco Zeffirelli nel 1968, è scomparsa a soli 73 anni. La notizia è stata diffusa dalla sua famiglia attraverso una commovente dichiarazione su Instagram, evidenziando la profonda influenza che l’attrice ha avuto sulle persone che l’hanno conosciuta. La sua carriera, costellata di ruoli iconici, è tornata alla ribalta anche per le recenti controversie legate al suo passato nel mondo del cinema.
Gli inizi della carriera di Olivia Hussey
Nata a Buenos Aires, Hussey ha iniziato a farsi notare nel mondo dello spettacolo fin da giovanissima. All’età di quindici anni, ha esordito al cinema con il ruolo di Giulietta accanto a Leonard Whiting nell’adattamento cinematografico della celebre tragedia di William Shakespeare. La performance della giovane attrice catturò immediatamente l’attenzione della critica, portandole a ricevere un Golden Globe come ‘Nuova star dell’anno’. Il film, che vinse anche un Oscar, è diventato un classico del genere romantico, contribuendo a consolidare la fama di Hussey.
Grazie alla sua interpretazione, Olivia Hussey è riuscita a entrare nel cuore di milioni di spettatori in tutto il mondo. La sua dolcezza e autenticità nella rappresentazione del personaggio hanno reso il film memorabile, facendo di lei una figura iconica del cinema degli anni ’60.
Le controversie e le battaglie legali
Negli ultimi anni, Olivia Hussey ha attirato nuovamente l’attenzione dei media non solo per la sua carriera, ma anche per le polemiche legate ad alcune scelte artistiche all’epoca della sua giovinezza. Insieme al suo ex co-protagonista Leonard Whiting, ha avviato una causa legale contro lo studio cinematografico, accusandolo di abusi sui minori in merito a una scena controversa del film, in cui entrambi erano coinvolti da minorenni. La questione ha sollevato discussioni importanti sul tema dell’etica nel cinema e sulla tutela dei giovani attori. Tuttavia, la causa è stata respinta da un giudice, lasciando aperti i dibattiti sulla rappresentanza dei minorenni nel settore cinematografico.
Un’eredità cinematografica
Olivia Hussey non è stata solo la giovane Giulietta di Zeffirelli. La sua carriera è proseguita con ruoli in diverse produzioni che hanno spaziato su vari generi. Tra i suoi lavori più noti c’è il film slasher “Un Natale rosso sangue” del 1974, diventato un cult per gli amanti del genere, e l’adattamento del 1978 di “Assassinio sul Nilo” di Agatha Christie, che ha messo in luce le sue straordinarie capacità recitative in contesti differenti. La versatilità dell’attrice le ha permesso di costruire una carriera duratura, passando dall’eleganza romantica a ruoli più oscuri e complessi.
Olivia lascia un’impronta indelebile nel mondo del cinema. Con il marito David Eisley, ha condiviso la gioia della famiglia, sopravvivendo ai tre figli e un nipote. La sua vita e la sua carriera continuano a ispirare attori e appassionati di cinema, dimostrando che un’attrice può avere un impatto duraturo attraverso il lavoro artistico e le esperienze vissute. La sua dipartita rappresenta una grande perdita per il mondo dello spettacolo, ma la sua leggenda rimarrà per sempre nella memoria di chi ha amato il suo lavoro.