Debutto di “Onegin” all’opera di Roma
Il balletto “Onegin”, creato dal coreografo John Cranko, si appresta a debuttare all’Opera di Roma, presentando una versione intensa dell’Evgenij Onegin di Aleksandr PuÅ¡kin. Questo non è solo un balletto, ma un’opera che, attraverso la danza, riesce a esprimere la complessità delle emozioni e dei sentimenti dei suoi personaggi. Il 3 aprile 2025, Cranko farà ritorno a Roma dopo trent’anni, portando sul palco due stelle della danza: Nicoletta Manni e Friedemann Vogel, che per la prima volta interpreteranno i ruoli di Tatiana e Onegin.
Una storia di amore impossibile
La trama narra un amore impossibile, un tema che ricorre nella musica di ÄŒajkovskij, ma in questa versione sorprendentemente non si sentirà alcuna nota del compositore russo. La partitura, realizzata da Kurt-Heinz Stolze, sarà eseguita dall’Orchestra del Teatro dell’Opera, sotto la direzione di Philip Ellis. La colonna sonora include brani selezionati da altre opere di ÄŒajkovskij, creando un accompagnamento ideale per le immagini psicologiche che caratterizzano il lavoro di Cranko.
Repliche e artisti in scena
Dopo la prima del 3 aprile, il pubblico avrà l’opportunità di assistere a diverse repliche il 4, 5 (con spettacoli alle 15 e 20), 6, 8 e mercoledì 9 aprile. Durante queste rappresentazioni, i ruoli principali saranno interpretati anche da artisti della compagnia capitolina, diretta da Eleonora Abbagnato. Tra i ballerini ci saranno l’étoile Rebecca Bianchi con il primo ballerino Claudio Cocino, e la prima ballerina Federica Maine con il solista Giacomo Castellana. Nei ruoli di Olga e Lenskij, si esibiranno le étoile Susanna Salvi e Alessio Rezza, insieme alle soliste Flavia Stocchi e Marta Marigliani, supportate da Simone Agrò, Eugenia Brezzi e Mattia Tortora.
Un allestimento di eccellenza
L’allestimento proviene dal De Nationale Opera di Amsterdam, con scenografie e costumi progettati da Elisabeth Dalton e illuminazione a cura di Steen Bjarke. Cranko, figura di riferimento nel balletto europeo del Novecento, ha avuto una carriera straordinaria, iniziando la sua formazione con maestri come Ashton, de Valois, Helpman e Tudor al Royal Ballet. Nel 1961, si trasferisce in Germania per dirigere lo Stuttgart Ballet, dove ha realizzato il famoso “miracolo di Stoccarda”, portando la compagnia a un riconoscimento internazionale.
Un’esperienza indimenticabile
Con un perfetto connubio di talento e passione, “Onegin” si preannuncia come un’esperienza indimenticabile per il pubblico romano, un’opera che esplora le profondità dell’amore e delle emozioni umane attraverso la danza.