A Milano, un’importante operazione delle forze dell’ordine ha portato oggi all’arresto di otto persone con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Tra i fermati spicca il nome di Luca Lucci, noto capo ultrà del Milan. Questa azione è il risultato di un’indagine più ampia che ha per oggetto anche un agguato violento avvenuto nel 2019, segnando un evento significativo nella lotta contro il crimine organizzato nella metropoli lombarda.
L’indagine e l’agguato di Enzo Anghinelli
Il tutto parte da un agguato che ha colpito Enzo Anghinelli, avvenuto nel mese di aprile 2019. Anghinelli rimase gravemente ferito dopo essere stato colpito da quattro proiettili mentre era nella sua auto. Questo episodio ha acceso l’attenzione degli inquirenti, che hanno avviato un’approfondita indagine per ricostruire le dinamiche del crimine e le eventuali connessioni con reti di traffico di droga. La Squadra Mobile di Milano ha concentrato i propri sforzi sull’analisi delle comunicazioni degli indagati, scoprendo legami e attività sospette all’interno di un contesto criminale ben organizzato. L’agguato di Anghinelli, pertanto, ha rivelato un filone investigativo autonomo, contribuendo a far emergere una rete più ampia di reati.
Comunicazioni criptate e indagini approfondite
Gli arresti di oggi sono frutto di un’analisi meticolosa delle comunicazioni tra gli indagati, realizzata grazie all’accesso a piattaforme di comunicazione criptata. Gli investigatori della Squadra Mobile sono riusciti a tracciare messaggi e conversazioni che hanno fornito prove significative riguardo alle operazioni illecite dei soggetti coinvolti. Questo lavoro è stato svolto con l’appoggio di Eurojust ed Europol, rendendo possibile un’interconnessione tra le autorità italiane e quelle europee, fondamentale in questa operazione di grande portata. Le comunicazioni analizzate hanno chiarito le modalità operative dell’associazione a delinquere, svelando come gli arrestati fossero attivamente coinvolti nel traffico di cocaina, hashish e marijuana.
Le perquisizioni e il ruolo della Dda
Parallelamente agli arresti, sono stati eseguiti tredici decreti di perquisizione su altri indagati, disposizione emessa dalla direzione distrettuale antimafia di Milano. Questi soggetti, pur essendo stati identificati come attori chiave nel traffico di droga, non sono stati sottoposti a misure cautelari immediate. Il giudice delle indagini preliminari ha infatti ritenuto che, pur sussistendo gravi indizi di reato, le esigenze cautelari non fossero presenti per questi indagati. Le perquisizioni sono state fondamentali per raccogliere ulteriori prove e chiarire ulteriormente il coinvolgimento di ciascuno nell’organizzazione criminale. Le operazioni condotte oggi dimostrano l’impegno e la determinazione della Dda e delle forze di polizia nel combattere il traffico di droga che affligge non solo Milano, ma molte altre aree del paese.
Questi eventi rappresentano un passo importante nella battaglia contro il crimine organizzato, evidenziando il lavoro sinergico tra le autorità italiane e europee, nonché l’attenzione costante sulla delinquenza legata al traffico di stupefacenti.