Ottimi risultati per il settore fieristico italiano nel 2024: ecco le prospettive future

Il settore fieristico italiano ha recuperato i livelli pre-pandemia nel 2024, integrando eventi fisici e digitali. AEFI punta a rafforzare la rappresentanza internazionale e semplificare le normative per il futuro.
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Il settore fieristico italiano ha registrato un 2024 davvero significativo, con un recupero completo rispetto ai dati pre-pandemia del 2019. Le fiere d’Italia sembrano aver superato le difficoltà causate dal Covid-19, con aggiornamenti che saranno disponibili solo tra qualche mese attraverso i bilanci delle aziende. Maurizio Danese, presidente di AEFI – Associazione Esposizioni e Fiere Italiane, ha fornito queste informazioni in un’intervista a Adnkronos/Labitalia. Gli sviluppi nel mercato fieristico sono cruciali per capire l’andamento dell’economia e il supporto alle aziende.

La resilienza del settore fieristico

Maurizio Danese esprime un punto di vista ottimista sui progressi del settore fieristico. Le limitazioni imposte dalla pandemia hanno forzato un cambiamento positivo, portando all’introduzione di strumenti digitali che adesso si integrano con le fiere in presenza. Questi mezzi digitali non solo hanno rafforzato il sistema, ma hanno anche creato opportunità per ampliare l’offerta di servizi destinati a espositori e visitatori. Il nuovo approccio ibrido, che combina eventi fisici e digitali, ha dimostrato di poter soddisfare le esigenze del mercato contemporaneo.

È interessante notare come nonostante le incertezze iniziali — con alcuni che temevano la sostituzione delle fiere in presenza con eventi virtuali — si sia ormai stabilita la centralità dei format tradizionali. Danese sottolinea che le fiere sono ben lontane dal declino, anzi, hanno trovato un modo efficace per coesistere con le nuove tecnologie. Infatti, la partecipazione fisica rimane uno dei fattori chiave per il successo delle manifestazioni, complementata da opzioni digitali per una fruizione più ampia.

La visione per il futuro: piano di sviluppo 2025

Guardando al futuro, Danese ha descritto le strategie della AEFI per il 2025, approvate dal consiglio di amministrazione. L’associazione punta a consolidare il proprio ruolo, sia attraverso la rappresentanza politica che l’offerta di nuovi servizi a favore degli operatori fieristici. Tra le novità, ci sarà una nuova sede e una formazione mirata per i soci. Parte significativa del piano è l’istituzione di piattaforme che colleghino gli organizzatori e favoriscano l’internazionalizzazione dei prodotti esposti.

L’idea di un “Aefi global network” è particolarmente promettente: questa iniziativa mira a facilitare l’organizzazione di fiere all’estero, supportando le aziende nel portare il Made in Italy in nuovi mercati. L’importanza di questo progetto risiede nella possibilità offerta agli espositori di espandere la loro portata commerciale, mantenendo comunque il controllo sulle proprie proprietà intellettuali.

Incrementare la rappresentanza del settore

Attualmente, AEFI rappresenta una fetta fondamentale del settore fieristico italiano, includendo 60 associati e oltre il 90% delle manifestazioni internazionali. Danese ha anche richiamato l’attenzione su un dato preoccupante: solo il 9% del fatturato delle fiere che operano a livello internazionale proviene dall’estero. Al contrario, Francia e Germania raggiungono quasi il 30%. Questo divario è una sfida, data l’alta qualità del prodotto Made in Italy che ha già una buona reputazione globale.

Per affrontare questa situazione, AEFI si sta impegnando attivamente per promuovere le fiere italiane e incentivare l’export, cercando di dare ulteriore vigore al nostro brand all’estero. L’obiettivo è sostenere le aziende nazionali nel migliorare la propria efficacia commerciale attraverso strategie internazionali.

Normative e disposizioni per il settore fieristico

Un altro aspetto cruciale del piano di AEFI è la creazione di un impianto normativo specifico per il settore fieristico. Attualmente, le normative che regolano l’allestimento degli stand, similmente a quelle di cantieri edili, possono risultare non appropriate. La volontà di Danese e del suo team è di elaborare un “libro bianco” in cui si propongano regole più snellenti e specifiche per il settore, alleggerendo le aziende da oneri burocratici ingiustificati. Questa proposta è un passo importante verso una maggiore autonomia e la possibilità di operare in modo più flessibile.

Il settore fieristico, quindi, sta attraversando un periodo di trasformazione, con sfide e opportunità che necessitano attenzione e una risposta tempestiva. Le iniziative promosse da AEFI segnano un cammino verso una maggiore competitività e riconoscimento nel panorama internazionale, rafforzando ulteriormente il Made in Italy e la sua capacità di adattarsi e innovarsi.

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