La tragedia di Paderno Dugnano
La drammatica vicenda che ha colpito Paderno Dugnano, un comune alle porte di Milano, continua a suscitare un acceso dibattito. Riccardo C., il 17enne accusato di aver assassinato i suoi familiari, è stato dichiarato parzialmente incapace di intendere e volere al momento della strage. Questa valutazione è emersa dalla perizia psichiatrica condotta da Franco Martelli, su richiesta della giudice per i minori Laura Margherita Pietrasanta.
Il terribile evento
Il cruento episodio è avvenuto nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre 2024, quando il giovane ha ucciso a coltellate il padre, la madre e il fratellino nella loro abitazione. L’avvocato difensore, Amedeo Rizza, aveva inizialmente sostenuto che Riccardo fosse totalmente incapace di intendere e volere, ma la perizia ha delineato un quadro diverso, evidenziando una parziale incapacità.
La confessione di Riccardo
La confessione di Riccardo ha rivelato dettagli inquietanti sulla dinamica della strage. Il ragazzo ha ammesso di aver pianificato l’omicidio, avvenuto poche ore dopo aver festeggiato il compleanno del padre. Utilizzando un “grosso coltello da cucina”, ha colpito per primo il fratello, che dormiva nella stessa stanza, per poi passare alla madre e infine al padre, che tentava di soccorrere la famiglia. Durante l’interrogatorio, il giovane ha descritto un profondo malessere e un senso di estraneità nei confronti del mondo, esprimendo di sentirsi “altro”.
Le conseguenze e i dubbi
Questa tragica storia ha sollevato interrogativi non solo sulla salute mentale di Riccardo, ma anche sulle dinamiche familiari e sul contesto in cui è avvenuta la strage. La comunità di Paderno Dugnano è rimasta scossa da questo evento, che ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva. La questione della responsabilità penale di un giovane in tali circostanze è complessa e continua a generare dibattiti tra esperti e cittadini.
Il futuro del processo
Con il proseguire del processo, si attende di capire come la giustizia affronterà questo caso, che rappresenta un tragico incrocio tra gioventù, malattia mentale e violenza.